VERONA – La bomba dei record, nell'anno della pandemia. Verona si appresta ad affrontare il bomba day più difficile della sua storia, perché dovranno essere evacuate dalle 3 mila alle 26 mila persone, evitando assembramenti o altri comportamenti pericolosi sul fronte Covid. La data non è ancora stata decisa, anche perché il lavoro da fare, nel frattempo, è notevole. La scoperta della maxi bomba della Seconda guerra mondiale è stata fatta durante i lavori nel cantiere del filobus, in via Città di Nimes, vicino alla stazione di Porta Nuova e quindi anche al centro cittadino. L'ordigno, modello Mk4, pesa 227 chili e ha al suo interno un quintale di esplosivo: è di fabbricazione inglese ed è dotata di una sola spoletta.
Rischio nel raggio di un chilometro e mezzo
L'8° Reggimento Genio Guastatori è stato incaricato di eseguire le verifiche tecniche, mentre Prefettura e Comune hanno istituito le misure per mettere in sicurezza l'area. Martedì tutto il perimetro è stato isolato ed è stata disposta la vigilanza, anche in orario notturno. È intervenuto poi l'Esercito per determinare lo stato di conservazione dell'ordigno e il raggio di sicurezza da mantenere, quantificato in circa un chilometro e mezzo, necessario per le future operazioni di rimozione. Ovviamente i lavori del cantiere sono stati fermati in via precauzionale.
"Area nevralgica, non possiamo permetterci assembramenti"
Per quel che riguarda il disinnesco, non sarà semplice far quadrare tutto. L'area è nevralgica per la città, perché da lì passano tutti i sottoservizi cittadini, oltre che il trasporto pubblico locale. C'è la stazione ferroviaria e la densità abitativa è una delle più alte di Verona. "Non esiste precedente di disinnesco di una bomba durante una pandemia, per questo e per la delicatezza dell'area interessata, stiamo valutando tutte le possibili soluzioni per creare il minor disagio possibile ai cittadini" spiega il sindaco Federico Sboarina. "Faremo quanto dovuto ma non possiamo permetterci di creare assembramenti con le evacuazioni. Inoltre questa operazione potrebbe interessare anche i sottoservizi, così come il trasporto pubblico e quello ferroviario".
Vigilanza anche di notte
"Il questore ha disposto la vigilanza, soprattutto di notte. Ora l'8° Reggimento Genio Guastatori sta valutando come rimuovere e far brillare l'ordigno, ma la prima cosa da fare era delimitare l'area e calcolare il raggio che potrebbe essere interessato da una eventuale evacuazione" spiega il prefetto Donato Cafagna. "Con il Comune e la Protezione civile stiamo valutando tutto quello che può essere coinvolto nel disinnesco, dalle linee elettriche alle condutture dell'acqua, fino alla vicina ferrovia. E la soluzione migliore per lo spostamento della popolazione dagli appartamenti".
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