La droga a domicilio grazie a due tassisti e altrettanti corrieri che in scooter correvano da una parte all'altra della città per le consegne ad assuntori che comodamente si vedevano recapitare nelle loro abitazioni cocaina e crack. E poi una donna che collabora con il marito nell'organizzazione dello spaccio, filmata mentre con il figlio neonato in braccio raccoglie in un borsone con la droga volato da un balcone del quertiere San Cristoforo di Catania. Sono i dettagli dell'operazione dei carabinieri del comando provinciale di Catania. Ventidue le persone indagate a vario titolo, per i reati di associazione finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti: dieci sono andate in carcere, sette ai domiciliari, cinque hanno l'obbligo di dimora. In deci sono risultati percettori del reddito di cittadinanza e sono stati segnalati all’autorità competente per la sospensione del beneficio.
L’indagine, denominata Concordia – dall’omonima via cittadina dove si sono principalmente concentrate le investgazioni – è stata coordinata dalla direzione distrettuale antimafia e condotta dal nucleo operativo della compagnia carabinieri piazza Dante, ha disarticolato un gruppo criminale che gestiva una fiorente piazza di spaccio radicata nello storico quartiere catanese di San Cristoforo, ed ha permesso di annientare un secondo gruppo criminale specializzato nella vendita di stupefacente del tipo cocaina e crack che veniva consegna a domicilio, in particolare negli ambienti della movida catanese.
Via della Concordia
La piazza di spaccio con sede nell’intersezione fra via Concordia e via Cordai è stata monitorata dagli investigatori dal novembre 2019 al marzo 2020 attraverso alcune telecamere: le attività erano dirette da un indagato che veniva aiutato dalla moglie, la donna è stata ripresa mentre con un bambino in braccio raccoglie in strada una busta contenente stupefacente, ora è ai domiciliari. C'era anche il suocero al lavoro nella piazza di spaccio. Il gruppo si occupava della gestione del traffico di stupefacenti, principalmente cocaina, garantendo centinaia di cessioni giornaliere per un introito medio stimato intorno ai 10 mila euro al giorno.
La droga in taxi
Durante le indagini, l’attenzione degli investigatori si è focalizzata anche sulla figura del tassista Eugenio Farinella, assiduo frequentatore della “piazza” di via Concordia, il quale insieme all’amico e collega Agatino Carnazza, svolgeva, parallelamente all’ordinaria attività lavorativa spaccio di cocaina rivendendo lo stupefacente, a prezzo maggiorato, ai clienti di un locale notturno oppure facevano da tramite per gli acquirenti che preferivano non esporsi all’acquisto della droga. Tra gli arrestati (ai domiciliari) anche Mario Grillo che nella sua casa in via D’Amico, nei pressi della stazione ferroviaria di Catania, è stato l'ideatore ed l'organizzatore di un traffico di stupefacenti del tutto innovativo, che prevedeva la consegna di cocaina e crack esclusivamente “a domicilio” o “su ordinazione” servendosi di due corrieri, i quali si muovevano a bordo di scooter e con al seguito solo i piccoli quantitativi di droga richiesti dai clienti, eliminando così i rischi connessi ad un eventuale controllo delle forze dell’ordine. Le cessioni avvenivano infatti in tempi brevissimi, grazie ad un collaudato sistema di ordinazione telefonica e consegna, che prevedeva la possibilità di ricevere lo stupefacente sia direttamente a casa oppure in qualsiasi altro luogo d’incontro della città.
Gli arrestati
In carcere sono finiti: Michele Balsamo, 55 Anni; Alessandro e Carmelo Caltabiano, 26 e 52; Orazio Fuselli, 29; Giancarlo Manfredi, 28; Alessandro Motta, 29; Massimo Raia, 49; Francesco Sapuppo, 75; Mario Grillo, 29; Eugenio Farinella, 49. Arresti domiciliari per Angela Sapuppo, 48 anni; Antonio di Guardo, 23; Giuseppe Minutola, 48; Carmelo Pandetta. 33; Carmelo Basile, 26; William Barbera, 23; Agatino Carnazza, 59. Obbligo di dimora per Salvatore Caltabiano, 32 anni, Antonino Fuselli, 50; Francesco Munzone, 31; Arturo Strano, 28; Vincenzo Testa, 59.
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