Un botta e risposta al femminile. Da un lato, il tweet aspro di Greta Thunberg contro le politiche ambientali della Nuova Zelanda; dall’altro, la reazione piccata della premier Jacinda Ardern, convinta che in materia il suo Paese "stia facendo ben più del possibile".
"In other words, the Government has just committed to reducing less than 1 percent of the country's emissions by 2025".
Text explaining New Zealand's so-called climate emergency declaration. This is of course nothing unique to any nation. #FightFor1Point5https://t.co/Yp8nuek9Pn— Greta Thunberg (@GretaThunberg) December 13, 2020
La giovane attivista aveva condiviso sul suo profilo Twitter – seguito da 4,4 milioni di persone nel mondo – un articolo giornalistico di Newsroom sulle misure varate dal governo neozelandese per contrastare i cambiamenti climatici. Alludendo alla "cosiddetta dichiarazione di emergenza climatica" adottata nelle scorse settimane ed evidenziando una frase del pezzo: "Il Paese si è impegnato a tagliare meno dell’1% delle sue emissioni di CO2 entro il 2025". Cioè, niente di esemplare.
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Per Ardern è un chiaro riferimento all’obiettivo di rendere carbon neutral entro cinque anni il settore pubblico locale. "Se questo fosse il nostro massimo e unico obiettivo, allora sarebbe degno di critica – ha replicato – ma ovviamente è solo un punto dei nostri piani per fermare il riscaldamento globale". La premier ha poi sottolineato come serva procedere con i fatti, ricordando comunque che è "cosa buona se ci sono persone là fuori che continuano a sollecitare un’azione ambiziosa".
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All’inizio di dicembre, Ardern aveva annunciato le nuove norme: il settore governativo dovrà acquistare solo veicoli elettrici o ibridi, la flotta sarà ridotta del 20% e le 200 caldaie a carbone utilizzate negli edifici pubblici saranno gradualmente eliminate.
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Andrea Tarquini
Inoltre, è stata istituita una Commissione sui cambiamenti climatici che studierà e attuerà il programma per portare l’intera Nuova Zelanda al traguardo delle emissioni zero entro il 2050. Un traguardo che pochi Stati hanno stabilito per legge.
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