Settanta tablet donati a due istituti comprensivi milanesi per realizzare ambienti didattici innovativi e, nel caso di un terzo lockdown, da consegnare alle famiglie che ne avessero bisogno. Il Milan risponde ancora una volta (dopo la prima donazione di 30 dispositivi effettuata in primavera) alla chiamata fatta dal Comune attraverso "Scuole aperte". I tablet sono già stati consegnati agli istituti: quaranta al comprensivo di via Scialoia e trenta al comprensivo Guido Galli. In quest'ultima scuola, spiega la preside Marina Porta, "saranno utilizzati dalle classi quinte in un ambienta capace di esaltare quanto di positivo è stato sperimentato con la didattica a distanza".
Nella nuova aula, infatti, gli insegnanti e gli studenti della classe avranno ciascuno il proprio dispositivo da utilizzare insieme. "Nella didattica tradizionale il docente scrive alla lavagna dando le spalle alla classe, collegando il proprio tablet alla Lim, invece, potrà guardare e quindi coinvolgere tutti gli studenti", aggiunge la dirigente, sottolineando come "per i bambini sia preferibile e più sicuro lavorare non su un dispositivo personale, come avviene alle superiori, ma su uno uguale a quello utilizzato dall'insegnante".
Anche in casa Milan si sottolinea la volontà di partecipare alla creazione di una didattica innovativa. "Siamo molto felici di partecipare al processo di digitalizzazione della scuola – spiega Martino Roghi, Csr Manager di Ac Milan -. Siamo convinti che l'introduzione di nuovi strumenti tecnologici possa contribuire a garantire l'accesso ai contenuti educativi a tutti gli studenti, anche in questi momenti difficili e riconosciamo lo sforzo in questa direzione del Comune". Non manca, chiaramente, l'entusiasmo suscitato negli allievi dal richiamo dei colori rossoneri. La speranza, sottolinea la preside, è che "la passione per lo sport possa veicolare anche l'entusiasmo verso le attività educative".
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