Beethoven il grande, il possente, il rivoluzionario: il suo genio supera e divora i secoli. Beethoven che imprime un emblematico sigillo alla tradizione “colta” della musica occidentale. Beethoven come volto carismatico e leonino: criniera arruffata, sguardo torvo, lineamenti scolpiti. Specchio di tormento ed estasi, simbolo dell’arte musicale. Beethoven creatore di pezzi caratterizzati da una densità espressiva avvolgente. Beethoven che, nei suoi nove capolavori sinfonici, amplia la nozione di sinfonia, traducendola nell’attraversamento di un intero mondo.
Ma Beethoven non fu “soltanto” un sinfonista. Esplorò altre forme oltre a quella sinfonica, reimpostandole in senso “moderno” e popolare. Parliamo della sonata per pianoforte, del concerto per pianoforte e orchestra, del quartetto d’archi… E anche da questo punto di vista rappresentò un modello di riferimento per i musicisti successivi.
Beethoven oltre la sinfonia in edicola con Repubblica: il piano dell'opera
Sull’angolatura del Beethoven “altro” (rispetto all’insigne sinfonista) si basa la nuova collana, scandita da venti cd, con cui Repubblica celebra il 250esimo anniversario della sua nascita. Commentati da Angelo Foletto, i dischi saranno in edicola settimanalmente, con venti uscite al prezzo di 9,90 euro oltre al prezzo del giornale. Ora siamo vicinissimi all’augusto compleanno, dato che il poderoso sovrano musicale tedesco vide la luce il 16 dicembre del 1770.
Dunque il progetto parte il 15 dicembre col più monumentale fra i suoi concerti per pianoforte e orchestra, l’Imperatore, presentato dalla superba accoppiata Abbado-Pollini. Nella serie figurano ulteriori aspetti della produzione beethoveniana non-sinfonica quali la musica vocale, le composizioni corali, le sonate per violino e pianoforte ed altro, e sono varie e significative le registrazioni “storiche”.
I pianisti coinvolti — tutti leggende del loro strumento — sono Claudio Arrau, Radu Lupu, Vladimir Ashkenazy, Martha Argerich, Daniel Barenboim, Mitsuko Ushida e Alfred Brendel, e tra i maestri del podio spiccano, oltre ad Abbado, Giuseppe Sinopoli, John Eliot Gardiner, Kurt Masur, Herbert von Karajan e Georg Solti.
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