Sono passati più di quarant'anni dall’esplosione della disco music. E quel ritmo, quel modo di far musica per ballare, quel nuovo rapporto tra il corpo e la mente, che prendeva vita nelle discoteche e attraversava il mondo intero coinvolgendo milioni di persone, è ancora tra noi. La tecno, il rap, la trap, la dance, sono piene di riferimenti alla disco music e al suo mondo, e nel frattempo i vecchi successi della disco continuano a far ballare migliaia di persone, gli anni Settanta tornano ciclicamente di moda, zatteroni e pantaloni a zampa d’elefante, e la musica da ballo, in tutte le sue nuove incarnazioni, domina la scena musicale.
A ricordarci com’era, com’è stato e soprattutto perché, arriva un bel libro realizzato da Andrea Angeli Bufalini e Giovanni Savastano, La storia della disco music, pubblicato da Hoepli, con una bella introduzione di Gloria Gaynor e due interessanti postfazioni di Ivan Cattaneo e Mario Biondi. Angeli Bufalini e Savastano riescono a ricostruire le vicende musicali e sociali di un genere, una moda, uno stile musicale e uno stile di vita. Raccontano la storia completa della disco music partendo dalle radici afro, R&B, soul, funk fino alle contaminazioni con l’elettronica e la new wave, senza dimenticare il contributo “tricolore” dell’Italo Disco, così come le realtà francesi, tedesche, europee di un suono che superava di molto i confini della musica afroamericana.
Pop, successi e dolori: la vita in falsetto dei fratelli Bee Gees
di
Ernesto Assante
L’avvento della disco music segna uno spartiacque nella cultura giovanile: la discoteca rende per la prima volta evidente che il senso comunitario imposto dal rock e dal soul degli anni Sessanta è decisamente in declino. Il sogno collettivo degli hippies, gli ideali di libertà e di pacifismo, le battaglie civili per l’integrazione razziale combattute da Martin Luther King, sono definitivamente tramontati. Il libro racconta bene come nel 1978 la disco diventa un fenomeno planetario quando ai vertici delle classifiche d’incasso dei cinema e di quelle di vendita degli album arriva appunto La febbre del sabato sera, con le canzoni dei Bee Gees che imperversano ovunque.
E’ una vera e propria rivoluzione, un clamoroso fiume in piena, capace di travolgere ogni cosa, di produrre modificazioni tali da cambiare in maniera radicale l’intero scenario della musica popolare. E soprattutto i due autori, senza trascurare nulla, sottogeneri, stili, mode, personaggi diventati vere e proprie star e artisti che invece hanno letteralmente ballato una sola estate, canzoni memorabili e canzoni dimenticare, riescono a ricostruire come la disco passi di mano in mano, come pian piano si mescoli con il rock, con la canzone canzone, con il pop di consumo, il funky ed il soul, come i dj prendano pian piano il centro della scena aprendo la strada alla house e alla techno che sono diventati poi la lingua principe della musica da ballo giovanile. E’ un bel libro, insomma, accurato, ricco di approfondimenti sociali e sociologici, di curiosità e aneddoti. Una storia davvero completa e ben scritta, che illumina con la giusta luce una stagione che, a ben guardare, è tutt’altro che finita…
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