Ogni volta, l'intervista deviava. Non era più l'europeità della Russia. Non era più il fatto che nessun occidentale, tanto americano quanto europeo, si è mai sognato di annettere la più piccola zolla di territorio russo. Non era più il desiderio dell'Unione europea di poter garantire un giorno insieme alla Russia la stabilità e la prosperità del nostro continente comune, "la nostra casa comune", come diceva Mikhail Gorbaciov.
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