Mosca è preoccupata per le esercitazioni militari della Nato nel nord della Norvegia, che aumentano il rischio di "incidenti non intenzionali" nell'Artico. Lo ha detto alla Tass l'ambasciatore russo Nikolay Korchunov, presidente del Comitato degli alti funzionari del Consiglio artico. Le parole di Korchunov arrivano in contemporanea a quelle di Leonid Slutsky, presidente della commissione per gli affari internazionali della Duma, che ha accusato Usa e Gb per la consegna di armi all'Ucraina: "E' tempo che le autorità statunitensi e britanniche ammettano le loro responsabilità nell'escalation della crisi globale e interrompano le consegne di armi all'Ucraina", che possono avere "conseguenze deplorevoli per il mondo intero".
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Ma è il fronte Nord quello in cui gli attriti stanno aumentando maggiormente. Proprio il 22 marzo scorso quattro soldati americani sono morti nello schianto a terra di un aereo militare statunitense nella Norvegia settentrionale durante l'esercitazione Nato Cold Response. Ma già prima dell'inizio del conflitto in Ucraina la strategia della Nato di costruire un asse nel mar Baltico era considerata un pericolo da Putin tanto che aveva schierato sottomarini nucleari.
La possibilità poi sempre più vicina di un'adesione della Svezia e della Finlandia all'alleanza atlantica (avvicinamento accelerato dall'invasione russa in Ucraina) ha fatto sì che Mosca alzasse la tensione, tanto che la scorsa settimana è arrivata a mettere in dubbo lo status denuclearizzato della regione.
Oggi si lamenta delle esercitazioni, un pretesto per sottolineare ancora una volta quanto il consolidamento di equilibri internazionali non sia affatto ben visto. "Il recente aumento dell'attività della Nato nell'Artico è motivo di preoccupazione", ha affermato l'ambasciatore russo, citando una "esercitazione militare su larga scala dell'alleanza nel nord della Norvegia". Tali manovre "aumentano il rischio di incidenti non intenzionali, che, oltre ai rischi per la sicurezza, possono anche causare danni all'ecosistema artico".
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