Trionfo italiano alla Parigi-Roubaix femminile. Elisa Longo Borghini ha vinto la seconda edizione della classica più bella andando all'attacco a 32 km dall'arrivo e percorrendo gli ultimi tratti di pavé in solitaria. La 30enne piemontese era arrivata terzo lo scorso anno dietro Deignan e Vos e questa volta festeggia mostrando la maglia tricolore, perfettamente intonsa. È stata una Roubaix sull'asciutto e al caldo, diversissima da quella dell'ottobre scorso. Longo Borghini ha attaccato nel tratto di pavé di Templeuve e ha velocemente guadagnato un margine di una trentina di secondi che ha gestito poi fino alla fine anche grazie al lavoro di copertura delle sue compagne di squadra alla Trek-Segafredo Lucinda Brand e Ellen Van Dijk. Al secondo posto, a 23", la belga Lotte Kopecky, al terzo l'olandese Brand, quinta Marta Cavalli. Per Elisa, due volte bronzo alle Olimpiadi, è il trentesimo successo in carriera: spiccano nel suo palmares Giro delle Fiandre, Strade Bianche, Trofeo Binda, Plouay e Giro dell'Emilia. La Roubaix è la sua perla più preziosa, in una stagione finora incredibile per il ciclismo femminile italiano, a nemmeno una settimana dalla vittoria di Marta Cavalli nell'Amstel Gold Race. "Ringrazio la mia famiglia – ha detto a caldo la trionfatrice – e il mio ragazzo, Jacopo Mosca (professionista anche lui nella Trek-Segafredo). Un ringraziamento alla squadra, avevo detto loro che non me la sentivo di correre, ero stata male nei giorni scorsi, ma loro hanno insistito. Una grandissima performance di tutte noi, vorrei salire sul podio con le altre ragazze". Elisa Longo Borghini è figlia di Fernando, maestro di sci di fondo, dell'ex fondista azzurra Guidina Dal Sasso. Suo fratello Paolo è stato buon professionista a cavallo tra gli anni Novanta e Duemila.
Nella parte centrale della corsa era stata squalificata per traino prolungato con l'ammiraglia la campionessa del mondo Elisa Balsamo. I giudici l'hanno fermata per bidon collé.
Ciclismo, Elisa Balsamo all'assalto della Roubaix: "Avere paura qui non è concesso"
di
Cosimo Cito
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