C'è molto che distanzia oggi Francesco, il vescovo di Roma che da un mese e mezzo chiede la pace in Ucraina, e Kirill, il patriarca ortodosso di Mosca che continua a dipingere il conflitto in corso come una guerra "santa" che la Russia deve combattere per difendersi dal nemico. Eppure, la diplomazia pontificia lavora ogni giorno per portare i due a un secondo storico incontro in territorio neutro dopo il primo, che ebbe luogo nel 2016 a Cuba e dopo l'ultima video-telefonata di venti giorni fa.
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