Auto rubate usate come "arieti" per forzare i cancelli di ingresso. Veicoli abbandonati e pneumatici incendiati in mezzo alla strada per garantirsi la fuga e impedire alle forze dell'ordine di inseguirli. E' così, utilizzando anche tecniche militari, che una banda di rapinatori assaltava i caveau delle griffe del lusso: 11 colpi messi a segno a magazzini e depositi di abbigliamento e accessori di alta moda in tutto il Nord e nel Centro Italia. E un bottino in soli tre mesi di un milione di euro. Una serie che, all'alba di oggi venerdì 15 aprile, è stata interrotta con i carabinieri di Monza e Brianza che hanno arrestato 9 persone con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata al furto.
Gli arresti sono scattati in Brianza e nelle province di Milano, Lecco, Bergamo e Piacenza, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Monza. I rapinatori avevano scelto la Brianza come base. Ma si spostavano in mezza Italia. Il loro modus operandi però era sempre lo stesso: rubavano auto per poi usarle come arieti e incendiavano pneumatici, abbandonando anche i veicoli, lungo le vie di accesso alle aziende che depredavano.
Per mettere a segno i colpi il gruppo avrebbe rubato 75 auto nelle province di Milano, Bologna, Firenze, Pisa, Udine, Pordenone ed Arezzo. Le persone coinvolte nelle indagini dei carabinieri di Monza, coordinati dalla procuratrice aggiunta Manuela Massenz, sono di nazionalità romena. Una, in particolare, è considerata l'elemento di spicco, la "mente" che avrebbe coordinato la pianificazione degli assalti. La merce rubata, in attesa di essere venduta, veniva custodita dal proprietario di un'autofficina di Paderno Dugnano, nel Milanese. L'inchiesta è iniziata nel novembre 2021 dopo un furto da oltre 350 mila euro alla ditta MA.BI di San Daniele del Friuli (Udine), società che cura la fase di "controllo qualità" produzioni per conto di un noto marchio di alta moda.
Commenti recenti