Chissà quali storie, epistolari, secche comunicazioni, segreti, multe, atti sono partiti e mai arrivati. I carabinieri di Spoleto (Umbria) hanno scoperto una postina che tra la sua auto e la sua abitazione custodiva più di tremila lettere, tra posta ordinaria e raccomandata, accumulate in giorni, settimane, mesi di finto lavoro.
La donna, una dipendente postale, nascondeva in grosse buste della spesa le missive recuperate dalle cassette delle lettere e mai consegnate ai loro destinatari. Tra queste non c'erano pacchi o corrispondenza di valore economico e la storia appare ancor più bizzarra. Certo è che il danno per i cittadini è stato comunque considerevole.
Le prime anomalie sono state notate settimane fa, ma certo l'ufficio controllo di Poste italiane non poteva immaginare cosa stesse accadendo. Visto che però lettere e raccomandate continuavano a partire e a non arrivare, Poste ha allertato i carabinieri che sotto il comando del capitano Teresa Messore hanno poi ritrovato il bottino.
I sospetti sono caduti sulla postina che è stata monitorata e poi fermata durante un controllo stradale. Da due grandi buste sui sedili posteriori sono spuntate centinaia di lettere private. E altrettante sono state poi trovate nell'abitazione della dipendente postale.
La donna è ora indagata per violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza e sottoposta a un'indagine interna di Poste Italiane. La corrispondenza invece è stata recuperata, analizzata e riconsegnata alla direttrice della filiale affinché sia restituita ai legittimi destinatari.
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