MILANO – La Edizione dei Benetton punta dritta su Atlantia e propone un'offerta pubblica di acquisto a 23 euro ad azione, con l'obiettivo di blindare definitivamente il controllo della società, già saldamente in mano alla famiglia veneta dal 1999, delistandola. All'offerta si aggiunge un dividendo di 0,74 euro che porta a 23,74 euro il valore dell'azione a chi aderisce. Il valore complessivo dell'opa di Edizione e Blackstone – spiega una nota – incorpora un premio pari al 28,4% rispetto al prezzo ufficiale delle azioni alla data del 5 aprile scorso, ultimo giorno di borsa aperta prima dei rumours su una potenziale operazione sul capitale sociale di Atlantia .
L'operazione
L'opa avviene attraverso la società Schemaquarantatrè (HoldCo), costituita il 6 aprile scorso, il cui capitale è interamente detenuto da Schemaquarantadue, società che a sua volta fa riferimento a Edizione (tramite Sintonia) e Blackstone (tramite due società lussemburghesi in accomandita speciale). Fondazione Cassa di Risparmio di Torino ha inoltre stipulato un accordo con il quale si è impegnata a portare in adesione all'offerta le 6.251.446 azioni detenute in Atlantia, rappresentanti lo 0,76% del capitale sociale dell'emittente, entro 5 giorni lavorativi dall'inizio del periodo di adesione, e, in caso di esito positivo dell'offerta, reinvestire tutti i proventi derivanti dalla vendita di tali azioni per sottoscrivere azioni di HoldCo alle stesse condizioni degli Investitori Blackstone.
Soglia opa al 90%, offerta da 12, 7 miliardi
L'opa totalitaria di Edizione e Blackstone su Atlantia è soggetta all'avveramento di una serie di condizioni, così come avviene in tutte le offerte pubbliche di acquisto.
Tra le condizioni previste, oltre all'ottenimento delle autorizzazioni preventive senza prescrizioni, condizioni o limitazioni, è previsto anche il raggiungimento di una soglia di adesioni all'offerta tale da consentire all'offerente di detenere una partecipazione complessiva superiore al 90% del capitale sociale dell'emittente, computando nella partecipazione le azioni detenute dalle persone che agiscono di concerto, le azioni proprie e quelle eventualmente acquistate dall'offerente e dalle persone che agiscono di concerto al di fuori dell'offerta.
In caso di adesione di tutti i soci l'opa varrà oltre 12,7 miliardi di euro. Il controvalore complessivo dell'offerta, calcolato sulla base del prezzo fissato a 23 euro, è infatti di 12.706.188.770 euro.
Come è maturata l'offerta
Qualcuno sostiene che l’operazione fosse nell’aria dallo scorso anno, quando la cassaforte dei Benetton, dopo avere trovato un accordo con Cdp, Blackstone e Macquarie, si portò subito dal 30 al 33% del colosso delle infrastrutture, annunciando anche un maxi buy back da 2 miliardi di euro. Mosse volte a rendere la società un boccone indigesto, in un momento in cui l’azienda era ai minimi, ed era reduce da mesi di trattative per la cessione dell’88% delle Autostrade tricolori (Aspi).
Qualcuno invece sostiene che l’idea si è concretizzata a inizio marzo, quando Alessandro Benetton è diventato presidente esecutivo di Edizione Holding e ha ricevuto un’avance, informale, da parte dei fondi Gip Capital e Brookfield, a cui in seguito si è unita la spagnola Acs di Florentino Perez (che ha il 49,1% di Abertis, il veicolo delle Autostrade spagnole e francesi, controllato al 50,1% da Atlantia)
Fatto sta che la famiglia ha deciso di puntare forte sulla holding delle infrastrutture, che da sola rappresenta circa tre quinti del suo nav (il valore dei suoi asset), per blindare il controllo insieme ai partner di sempre tra cui la Crt – che è socia di Atlantia fin dal '99 – e il fondo del governo di Singapore Gic, con cui i Benetton avevano fatto affari con Aeroporti di Roma-Gemina prima e Atlantia poi.
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