Parte il 15 gennaio la campagna vaccinale Covid in Lombardia. Come è noto l'Agenzia Invitalia ha opzionato per l'Italia 2, 2 milioni di dosi Pfizer, di queste 500mila dovrebbero arrivare in Lombardia – fatto salvo il via libera definitivo di Aifa ed Ema il 29 dicembre.
Si parte dunque con una prima tranche di 260mila persone: personale medico, operatori sanitari, operatori delle Rsa, e i pazienti delle residenze sanitarie assistenziali. Così se la Fda negli Usa è ormai al traguardo, e nel Regno Unito il primo via libera è arrivato e sono anche partite le iniezioni scudo, ieri la direttrice esecutiva dell'Agenzia Europea per i Medicinali (Ema) Emer Cooke, ai parlamentari Ue ha spiegato che "abbiamo un set di dati di oltre 30mila soggetti che sono stati seguiti nei trial clinici e questo ci dà un set di dati molto solido". La decisione sulla somministrazione della profilassi Pfizer/BioNTech da parte di Ema è attesa per il 29 dicembre quella su Moderna, il 12 gennaio al massimo. I dati pubblicati ieri sul New England Journal of Medicine sono definiti "un trionfo" dal virologo Roberto Burioni: "il vaccino è efficace al 95%, risultando al momento uno dei più efficaci antivirali attualmente disponibili" ribadisco che "anche un solo giorno di ritardo nell'iniziare le vaccinazioni sarebbe non grave, ma gravissimo".
Una bella sfida per Giacomo Lucchini, referente e consulente per la Lombardia del piano: "Stiamo lavorando per essere pronti: domani si chiude la gara di Aria per l'acquisto dei 90 frigoriferi, di cui 25 ultrafreezer necessari per mantenere le fiale alla temperatura di -75 gradi. A questi si aggiunge una dotazione già esistente in ospedali come Sacco e Niguarda. Sono state individuate 65 strutture di stoccaggio su tutto il territorio in base alla copertura geografica, al numero della popolazione di riferimento delle Ats, delle strutture ospedaliere e delle Rsa. I vaccini viaggiano in scatole da 195 fiale multidose, ogni fiala ne contiene 5 da diluire, il che significa che sarà necessario vaccinare cinque volontari nell'arco delle sei ore massimo, tempo di durata dell'antidoto una volta aperta la fiala".
La profilassi è piuttosto complessa: anche i tempi del richiamo Pfizer sono molto stretti, oscillano tra i 19 e i 23 giorni dalla prima somministrazione.
Avete già la lista delle adesioni tra il personale sanitario? "Lunedì comincerà la campagna di adesione nelle singole strutture ospedaliere, noi ci aspettiamo una partecipazione massiccia – risponde Lucchini – vicina al 100%. Basti pensare che alla campagne influenzali nel tempo hanno aderito tra il 70 e il 90 della popolazione. Non ha dubbi Lucchini: "la nostra campagna sarà massiccia".
Così se per la prima fase l'organizzazione sarà più "snella" perchè le singole Asst vaccineranno il proprio personale, così non sarà per la seconda fase per cui è stata studiata una rete che prevede il coinvolgimento dei medici di base e, oltre ai centri vaccinali, la predisposizione di strutture temporanee tipo il parcheggio di via Novara, le caserme, le strutture fieristiche. Difficile pensare, vista la resistenza dei medici ad aderire alla campagna influenzale e all'esecuzione dei test rapidi, che possano essere coinvolti facilmente. "Invitalia si sta occupando di stipulare delle convenzioni – spiega Lucchini-. i medici ci potranno fornire gli elenchi dei pazienti che necessitano di profilassi domiciliare. Sono sei i vaccini che arriveranno in Italia: Pfizer, Moderna, AstraZeneca, Sanofi, CureVac e Johnson&Johnson) e non tutti necessitano di freezer particolari per la conservazione. La seconda fase coinvolgerà over 80, pazienti con almeno una cronicità e over 60". Ma si parla di metà aprile.
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