MILANO – Anche l'e-commerce incrocia le braccia. A lanciare lo sciopero digitale sono migliaia di venditori di Etsy, il sito Usa dove gli utenti mettono in vendita oggetti fatti a mano o usati, dopo che il gigante americano ha aumentato dal 5 al 6,5% le commissioni applicate ai venditori. A fare scattare la protesta una petizione online fatta partire da Kristi Cassidy che in poco più di un giorno ha raccolto già oltre 60 mila firme.
Quasi 20 mila venditori avrebbero quindi proclamato da lunedì lo sciopero "digitale" fermando le vendite dai propri profili. "Pensiamo di meritarci un posto al tavolo di discussione", ha detto alla Cnn Mattie Boyd, utente e partecipanti allo sciopero. "Speriamo che le nostre richieste vengano accolte. Ma in generale serve un cambiamento che consenta a noi venditori di avere una voce su queste decisioni." Concretamente, gli aderenti allo sciopero stanno mettendo per una settimana le loro pagine in modalità "in vacanza", l'impostazione che consente di mettere in standby le vendite per un determinati periodo di tempo. Intanto è stata creata anche una pagina web dedicata.
Gli annunci erano stati annunciati dal Ceo di Etsy Josh Silverman in una comunicazione ai venditori a fine febbraio, in cui si annotava anche la crescita impetuosa delle vendite, salite del 23% nel 2021 rispetto al 2019 e i 90 milioni di venditori attivi in tutto il mondo. Lo scorso anno Etsy ha completato anche l'acquisizione per 1,63 miliardi di Depop, startup nata in Italia e che consente di vendere online abiti usati.
Commenti recenti