Una partenza aggressiva. Il processo sportivo per le plusvalenze fittizie si è aperto (interamente da remoto) con le sanzioni richieste della Procura federale: ovviamente, è solo la voce dell’accusa, ma si tratta del primo tentativo di dare un “peso” alle condotte che hanno portato ad alterare la valutazione (sempre secondo gli accusatori) di oltre cinquanta calciatori tra il 2019 e il 2021, incidendo sui conti di 11 società, tra cui 5 di Serie A: Juventus, Napoli, Genoa, Sampdoria, Empoli. Poi di Serie B Parma e Pisa (che rischiano l’esclusione dal campionato), e ancora Pescara e Pro Vercelli, mentre Chievo e Novara non sono più affiliate.
Plusvalenze false, via al processo: 61 dirigenti e 11 club a giudizio, anche Juve e Napoli
di
Matteo Pinci
La Procura federale, guidata dal procuratore Giuseppe Chinè, ha chiesto al Tribunale federale nazionale di punire con 12 mesi di inibizione – ossia squalifica – Andrea Agnelli, e con 11 mesi e 5 giorni Aurelio De Laurentiis. Sono i presidenti di Juventus e Napoli i nomi più in vista a giudizio, ma non sono ovviamente gli unici: la sanzione più pesante è stata chiesta dalla Procura per Fabio Paratici, con 16 mesi e 10 giorni. E poi: 8 mesi a Nerved e Arrivabene, 6 mesi e 20 giorni per Cherubini della Juventus, 6 mesi e 10 giorni per i figli di De Laurentiis, Edoardo e Valentina, e per la moglie Jacquelyn, tutti nel cda del Napoli. Per i due club, solo una ammenda, anche se pesante: 800 mila euro chiesti per i bianconeri, 329 mila per gli azzurri. Per la Samp, chiesta una ammenda di 195 mila euro.
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