AGI – L'Italia vuole sostituire nella maniera più ampia e rapida possibile i circa 30 miliardi di metri cubi di gas che importa ogni anno dalla Russia.
Per questo motivo il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha incontrato al palazzo presidenziale "El Mouradia" di Algeri il presidente Abdelmadjid Tebboune.
Eni e Sonatrach hanno firmato un accordo per aumentare l'import di gas dall'Algeria.
"Subito dopo l'invasione dell'Ucraina – afferma Draghi – avevo annunciato che l'Italia si sarebbe mossa con rapidità per ridurre la dipendenza dal gas russo. Gli accordi di oggi sono una risposta significativa a questo obiettivo strategico, ne seguiranno altre. Il Governo – aggiunge – vuole difendere i cittadini e le imprese dalle conseguenze del conflitto. Voglio ringraziare i ministri Di Maio e Cingolani e l'Eni per il loro impegno su questo fronte".
Sempre oggi si è tenuto un vertice a palazzo Chigi sulle mosse italiane per essere meno dipendenti dal gas di Mosca.
Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Roberto Garofoli, ha incontrato il ministro dell'Economia, Daniele Franco, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega per l'intelligence, Franco Gabrielli, l'amministratore delegato di Terna, Stefano Donnarumma, l'amministratore delegato di Snam, Marco Alverà.
Sulla "illegale aggressione russa contro l'Ucraina" il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, sottolinea che "stanno emergendo atrocita' a danno della popolazione ucraina. Condanniamo con fermezza questi fatti e i responsabili devono essere assicurati alla giustizia".
Il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, si è recato a Tokyo, in Giappone, per incontrare il ministro della Difesa giapponese, Nobuo Kishi.
Con Kishi ci sarà domani un incontro bilaterale volto ad approfondire temi di comune interesse, quali l'evoluzione del quadro geopolitico globale e regionale, alla luce dei drammatici eventi in Ucraina, nonché gli sviluppi della cooperazione bilaterale ed industriale tra Italia e Giappone.
Sabato Berlusconi si è dichiarato "deluso e addolorato" da Putin che "si è assunto una gravissima responsabilità di fronte al mondo intero".
In Italia c'è un partito trasversale putiniano? "No – risponde l'ex Presidente della Camera Pier Ferdinando Casini – vedo un partito attivo di Putin in Europa. In Italia constato che Meloni ha fatto una scelta di responsabilità nazionale, perché sta sostenendo una posizione atlantica e filo Nato".
E Salvini? "Più a malincuore – dice Casini – con qualche esitazione, però è nel governo e vota le cose che dice Draghi. Per cui direi che in Italia stiamo meglio che altrove".
Su Berlusconi Casini commenta. "È stato onesto: non ha smentito di esser amico di Putin ma alla fine ha detto onestamente che è uno degli amici delusi. L'abbaglio collettivo nei confronti di Putin lo abbiamo preso tutti d'altra parte".
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