AGI – Il primo turno delle presidenziali francesi si è concluso con il successo di Emmanuel Macron, che ha ottenuto il pass per il ballottaggio di domenica 24 aprile con il 27,84 per cento dei voti, e di Marine Le Pen, la quale è uscita vincitrice piazzandosi in seconda posizione con il 23,15 per cento dei sostegni.
Le mappe del voto riportate dai media locali hanno dato, in questo senso, indicazioni importanti su quali territori siano controllati dai vari candidati. Il capo dell'Eliseo, ad esempio, ha dominato nella metà ovest del paese, arrivando in testa in circa 12.000 comuni e conquistando anche la Normandia, dove nel 2017 a vincere era stata Le Pen.
Nel nord e nel sud è invece la candidata dell'estrema destra ad aver sedotto di più gli elettori, consolidando la sua leadership in territori come la Provenza, le Alpi e la Costa Azzurra e ottenendo il suo miglior risultato nella regione dei Pirenei Orientali.
Il dato forse più interessante è però quello che riguarda le città con più di 100.000 abitanti, dove a vincere è stato Jean Luc Melenchon della France Insoumise raccogliendo il 31 per cento dei voti. Città Come Lilla, Strasburgo, Marsiglia, Tolosa, Montpellier.
Nella capitale invece l'ha spuntata il presidente uscente con il 35,33 per cento dei voti, forte soprattutto nei quartieri schierati storicamente con la destra gollista. Chi è risultata quasi assente nei grandi centri è Le Pen, che d'altra parte nelle zone rurali ha mostrato di nuovo di avere un bacino di consensi maggiore dei suoi sfidanti. Nella regione collinare delle Ardenne, ad esempio, la candidata dell'estrema destra ha raccolto il 36 per cento dei voti, staccando Macron di 14 punti.
Nei territori francesi d'oltremare, il grande protagonista è ancora Melenchon, che ha vinto nelle Isole di Guadalupa, nella Guyana, nella Martinique e nella Reunion. Oltre a divisioni di tipo geografico nel voto, se ne notano alcune importanti anche per fasce di età e di reddito.
Secondo le stime di Ipsos Sopra Steria, Melenchon è stato il candidato favorito dai giovani. L'ha votato più di uno su tre nella fascia 18-24 anni. In questo senso, il successo di Macron al primo turno è dovuto in gran parte al sostegno di elettori di età più avanzata. In particolare, il capo dell'Eliseo ha ottenuto il 41 per cento dei voti degli over 70 che si sono recati alle urne.
Così come hanno votato per Macron i più abbienti: il 35 per cento di coloro che guadagnano più di 3.000 euro netti al mese. Le fasce in condizioni economiche meno agiate si sono rivolte invece verso Le Pen – 31 per cento delle preferenze tra i cittadini che hanno uno stipendio mensile inferiore a 1.250 euro – e ancora a Melenchon.
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