Non chiamiamolo più solo divano. Il re degli imbottiti cambia veste per dare vita a soluzioni fino a qualche tempo fa impensate. E adesso, senza di certo minacciare la comodità che resta il punto chiave della progettazione, evolve per soddisfare diverse necessità d’uso.
Divani, la fantasia torna al potere
di
Elisa Poli
È infatti sul sofà che ora ci ritroviamo a mandare email di lavoro, a guardare serie tv e film oppure a ospitare gli amici per un aperitivo. Le ultime proposte danno vita a un delicato equilibrio tra le forme morbide e generose delle imbottiture e i complementi aggiuntivi. Le cuscinature sono intervallate da pratici tavolini, convivono con mini librerie, integrano accessori hi-tech, come prese usb, e ospitano piani pensati per essere utilizzati come scrivanie. Il protagonista della zona giorno abbraccia quindi uno stile di vita più attuale all'insegna della versatilità e «perde quella connotazione formale di convivio», commenta Stefano Pessotto. «Per intenderci il cosiddetto “salotto buono all’italiana” è ormai un po’ morto», aggiunge il designer. Un cambiamento avvenuto in modo graduale «trascinato soprattutto dalle nuove generazioni visto che per loro sul sofà si studia, lavora e consumano i pasti», afferma. «Senza dimenticare che dal punto di vista architettonico oggi gli ambienti della casa spesso si fondono tra loro e viene da sé che dal divano ormai ci si aspetta che sia sì confortevole ma anche efficiente per più attività. Ciò significa andare incontro all’esigenza di prodotti che seguono logiche di sostenibilità. Sostenibilità infatti vuol dire anche che uno stesso oggetto può dare vita a maggiori funzioni e a più modalità di vita». Una sfida per i designer «resa ancora più stimolante dal fatto che dobbiamo fare i conti con abitazioni sempre più piccole».
Ecco perché ad esempio Kim, che Pessotto ha disegnato per Ditre Italia, «ribalta l’utilizzo verso l’interno della libreria», spiega. «Nella maggior parte delle proposte è presente esternamente e ciò mal si sposa con la riduzione degli spazi perché presuppone che la seduta venga posta a centro stanza e non è così frequente. I moduli trasformano Kim in un lido dove riporre libri o oggetti di lavoro. Per questo le altezze dello schienale sono due, per un utilizzo formale e non».
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