Nella seconda stagione di Squid Game "e in tutti gli altri progetti a cui sto lavorando, sarà impossibile non affrontare temi come la polarizzazione politica, le divisioni culturali e sociali, l'emergenza climatica, le crisi del mondo di oggi. Sono argomenti sui quali continuo la mia osservazione e la mia critica". Lo spiega Hwang Dong-hyuk, showrunner e regista dell'hit globale, durante gli incontri della serie Deadline Contenders, organizzati a Los Angeles in presenza e online dalla testata, con autori e protagonisti di alcune serie più attese o più amate della stagione.
Dopo il successo inaspettato anche per lo stesso autore, inevitabile quindi una seconda stagione. Atmosfere alla Parasite (il film premio Oscar di Bong Joon-ho) e un contesto alla Hunger Games, la serie di maggior successo di sempre di Netflix con oltre un miliardo e 600 milioni di ore di visione, mostra 456 persone, uomini e donne a vario titolo distrutte dai debiti, che accettano di partecipare a un gioco mortale per vincere un montepremi milionario. Tra loro c'è Seong Gi-hun, un uomo in piena crisi: dopo una serie di fallimenti lavorativi ora fa l'autista a tempo perso, è tornato a vivere con la madre dopo il divorzio dalla moglie, che nel frattempo si è risposata, ha una bambina che adora ma alla quale non riesce neppure a fare un regalo di compleanno come si deve. Sei giorni di giochi, tutti scelti dallo showrunner tra quelli della sua infanzia, compreso il gioco del calamaro – "squid game" del titolo – che ricorda la nostra campana, in cui uno a uno verranno fatti fuori molti giocatori. Il progetto inizialmente doveva essere un film nato dalla suggestione dei fumetti giapponesi ma gli studi di produzione coreani lo ritenevano troppo violento, dieci anni dopo Hwang Dong-hyuk è tornato sul soggetto trasformandolo in una serie.
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La scrittura della seconda stagione, che dovrebbe essere pronta per il 2024, procede per Hwang Dong-hyuk, in parallelo alla preparazione di un film che sembra evocare alcuni temi della serie, Killing Old People Club: una storia, che stando a quanto ha spiegato l'autore qualche giorno fa al Miptv di Cannes, trae ispirazione dalle opere di Umberto Eco e sarà più violento di Squid game.
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Della seconda stagione "conosco il flusso generale della storia e so quali personaggi appariranno" aggiunge, annunciandone già due: "Sicuramente ci sarà il protagonista Seong Gi-hun (il ludopata squattrinato sopravvissuto a stento ai giochi mortali, interpretato da Lee Jung-jae, ndr) e ritroveremo il Front Man (il misterioso responsabile della 'gestione' dei giochi, che nella prima stagione è stato interpretato da Lee Byung-hun). Non si capisce se invece l'autore scherzi (vista la fine della prima stagione), quando dice che potrebbe tornare anche Cho Sang-woo lo spietato operatore finanziario ricercato per aver derubato i suoi clienti, interpretato da Park Hae-soo, protagonista con lo showrunner dell'incontro: "Il mio personaggio si trova a dover eliminare chi ha davanti pur di sopravvivere, ho parlato molto delle sue scelte e della sua morale con Hwang Dong-hyuk – racconta l'attore -. Io non lo vedo come un cattivo, ma come un uomo fra tanti, di quelli che incontriamo ogni giorno, che cambia perché subisce le situazioni e l'ambiente in cui si ritrova". Il successo globale della serie ha creato fra i fan anche molte teorie sui legami non svelati che esistono fra i personaggi: "Fra le loro ipotesi c'è che l'anziano Oh Il-nam (O Yeong-su) sia in realtà il padre di Seong Gi-hun – osserva lo showrunner – Sul set Jung-jae aveva avuto lo stesso dubbio. Mi colpisce che la storia susciti le stesse domande tanto nel cast quanto nel pubblico".
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