Gli ignari clienti pensavano di avere fatto un buon affare, poi invece l’agenzia di intermediazione alterava i dati per stipulare con le compagnie delle polizze a prezzi in minori. E incassava la differenza. Un’indagine del nucleo di polizia economico finanziaria, coordinata dal procuratore aggiunto Sergio Demontis, ha fatto scattare tre arresti: ai domiciliari sono finiti Salvatore e Francesco Mendola, poi anche Francesco Sideli. Sono indagati a vario titolo per associazione a delinquere, esercizio abusivo dell’attività assicurativa, accesso abusivo alle banche dati e truffa assicurativa. Cinque provvedimenti di interdizione per 6 mesi, con obbligo di dimora nel comune di residenza, sono stati notificati a Jonathan Varrica, Paolo Genovese, Nicola Pedone, Vincenzo Teresi e Caterina Lucia.
Palermo, maxi truffa alle assicurazioni. Le intercettazioni: "Sono persone false, non è che abbiamo problemi?"
L’inchiesta condotta dal Gruppo Tutela Mercato Beni e Servizi ha scoperto che le agenzie del gruppo Mendola avrebbero truffato sistematicamente i propri clienti: gli indagati cambiavano la residenza, in modo da avere un parametro tariffario più vantaggioso. Oppure alteravano lo stato di famiglia, in modo da far risultare il sottoscrittore della polizza quale convivente del genitore, così da usufruire dei benefici della legge Bersani.
“Tale artificio – spiega la Guardia di finanza in un comunicato – avrebbe consentito agli indagati di beneficiare indebitamente della differenza tra il premio corrisposto dal contraente in buona fede e quello effettivamente versato alla compagnia assicurativa”. Dice il colonnello Gianluca Angelini, il comandante del nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo: “Molti veicoli potrebbero avere circolato o circolare ancora in assenza della copertura assicurativa obbligatoria per legge, con potenziale rischio per la sicurezza pubblica”.
La Guardia di finanza fa un appello: “Occorre prestare particolare attenzione nella scelta della compagnia assicurativa, diffidando di soluzioni eccessivamente economiche, fuori dagli standard di mercato. E prima della stipula bisogna consultare sempre il sito dell’Ivass, l’istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, per riscontrare se l’agente che propone la polizza sia realmente iscritto, come la legge richiede, nel Registro unico degli intermediari assicurativi”.
Le indagini dicono che sarebbero state 238 le polizze assicurative irregolari gestiti dagli spregiudicati mediatori assicurativi. Quattro percepivano, direttamente o attraverso il nucleo familiare, il reddito di cittadinanza, che adesso sarà sospeso.
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