VENEZIA – Tanta gente così, al vecchio Penzo, non si è mai vista. Il tutto esaurito è una chiamata a raccolta per i tifosi dell'Unione, arriva la lanciata Udinese, bisogna mollare il freno delle ultime cinque e avere coraggio. Un'occasione propizia, visti i risultati di chi sta sotto e lotta per salvarsi. Ne esce un match combattuto, spigoloso, non bello, muscolare. Un match con un finale incandescente: l'Udinese in vantaggio sembra poi recitare la parte di chi ha il torto di non chiuderla, subisce il pareggio quando il risultato sembra in ghiaccio, rischia grosso sull'onda anomala delle emozioni, poi la riacciuffa, centrando la seconda vittoria di fila.
<< La cronaca della partita >>
Il Mose di Zanetti
Zanetti si affida al suo Mose per provare a ridurre gli effetti dell'acqua alta, il totem d'attacco Henry spinge in panchina Okereke mentre a fianco del francese viene confermato il centometrista Johnsen. Torna anche Busio nella domenica senza il leader, capitan Aramu, in panchina a rifiatare come Caldara. Anche Cioffi dopo la goleada con il Cagliari, ripropone il suo leader d'attacco, Deulofeu, libero di fare quello che vuole dietro al confermatissimo Beto. Tornano titolari anche Marì in difesa e Arslan in mediana, là dove il tecnico toscano considera intoccabili l'instancabile motorino Makengo e l'erculeo Walace. Manca solo Pereyra: e non è un'assenza da poco. La prima occasione è una palla gol: è il 7' quando un cross al bacio di Johsen scavalca la linea difensiva friulana e premia l'incursione di Cuisance, ma è timidissima la deviazione del francese, e Silvestri è graziato. E' il Venezia in avvio a proporre calcio più dell'ospite, per necessità più che per virtù, ma la pressione frutta due angoli (inguardabili) di Cuisance, e sul terzo, battuto da Busio, Haps calcia in cielo dopo una corta respinta. C'è tensione nel traffico, ma l'agonismo non tracima.
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Autolesionismo veneziano, non una novità
Non che l'Udinese sia parente se non alla lontana di quella che ha aggiustato la sua classifica trovando continuità di gioco e di risultati. Al 22' si intravvede Beto: uno scatto, rimontato da Ampadu in angolo, poi stacca su una rimessa con le mani da primato del mondo di Mari: mette fuori. Anche per il centravanti lusitano dobbiamo dire di un'iscrizione tardiva al match. Ma il Venezia è un solletico e così Udine esce dal mare della svogliatezza: al 28' Ceccaroni lascia in area un pallone temibile, Deulofeu non trova il tempo per il tiro ma si sposta consentendo a Udogie di mettere un cross su cui Beto salta e mette fuori. Ancora il portoghese (32') va incontro a Molina che prova un cross basso da calcetto, deviazione del centravanti potente, ma fuori. Tanto tuonò… L'autolesionismo veneziano, fattore diventato decisivo e abituale di questi tempi, un istante dopo trova il culmine nel fallo scellerato di Cuisance su guizzo di Deulofeu: un rigore solare (anche Guida non ha dubbi), finta del bizzoso e talentuoso spagnolo, Maenpaa da un lato e palla dall'altro. Il Venezia sente il colpo, del resto non vince da 17 partite, l'autostima è sotto i tacchi. Al 40' Ampadu cerca con un traversone sbagliato, troppo alto, la testa di Busio, anticipato da Silvestri in presa alta, il Venezia ha poche idee ma confuse. E così il tempo si chiude al 44', sul lato opposto, buona costruzione sull'ipotenusa di Deulofeu, dentro per Beto, che spinge indietro il pallone sul cateto del triangolo. C'è Makengo, il tiro è alto. In avvio di ripresa, il Venezia cerca di incoraggiare l'Udinese alla fuga, quando al 48' Haps fa diagonale per fermare Beto e sbaglia il passaggio indietro a Maenpaa, la palla si impenna in area sul contatto tra portiere e centravanti, e ancora il portiere la vince sul tiro del brasiliano, ravvicinato, recuperando i pali.
Udine si fa preferire ma non la chiude
Il Venezia prova ad avanzare, ma è ancora l'Udinese a farsi preferire, anche grazie al Beto che non ti aspetti, bravissimo anche nel gestire il pallone. Suona così estemporanea la conclusione di Henry, spostato a destra, ribattuto col piede da Silvestri, al 64'. Un minuto dopo Ceccaroni di testa sul primo palo prova a ottimizzare un cross dalla bandierina di Aramu, ma mette alto. Al 69' appena entrato Success calcia a palombella in area per Beto che, in off side, non interviene, il neo entrato allora ha tempo di ributtarsi sul pallone per impegnare a terra Maenpaa. Ancora il portiere finnico è il più impegnato quando ribatte una velenosa punizione a rientrare di Makengo. Un tiro di Okereke, pescato lungo da Kiyine, parato da Silvestri, ha il valore della casualità. Al 79' Maenpaa vola sulla sua sinistra per respingere in angolo una punizione secca di Molina. Una punizione chilometrica di Aramu vede uno scontro violento tra Henry e Silvestri.
Pari estemporaneo e palla del sorpasso
C'è il serrate finale veneziano, estemporaneo arriva il pareggio, rimessa con le mani, Soppy tocca dove Henry guizza e insacca sotto la traversa da due metri. Trenta secondi per fuggire, Okereke in mezzo per Henry, Becao in spaccata disperata evita la deviazione vincente del centravanti. a porta vuota. In campo aperto all'88' Beto scatta ma si accascia vittima di un crampo. Il finale è davvero imprevedibile, l'inerzia sembra premiare gli arancioneroverdi ma Becao si conquista un angolo e va a insaccare il cross susseguente di Jajalo, sotto misura, di testa. L'ultimo sussulto è veneziano, ma Aramu alza una punizione dai 30 metri conquistata da Henry.
VENEZIA (4-3-2-1): Maenpaa; Ebuehi (56'Kiyine), Modolo, Ceccaroni, Haps; Crnigoj (72' Nani), Ampadu, Busio (52' Vacca); Cuisance (52' Aramu), Johnsen (52' Okereke); Henry. All. Zanetti
UDINESE (3-5-2): Silvestri; Becao, Marì, Perez; Molina (84' Soppy), Arslan (68' Samardzic), Walace, Makengo (84' Jajalo), Udogie (72' Zeegelaar); Beto, Deulofeu (68' Success). All. Cioffi
ARBITRO: Guida (al Var Di Paolo)
RETI: 35' Deulofeu (rigore), 86' Henry, 94' Becao.
NOTE: ammoniti: Busio, Cuisance, Haps, Arslan, Henry, Ceccaroni, Udogie, Ampadu, Nani. Recupero 0' e 5'
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