Arriva il 2021 e riparte, come disposto anche all'interno del decreto Ristori quater (decreto legge 157/2020) l'attività di notifica delle cartelle esattoriali. Nello specifico, per quanto riguarda cartelle di pagamento ed avvisi di accertamento e di addebito con scadenza compresa tra l'8 marzo ed il 31 dicembre 2020 resta invariata la data già prevista del prossimo 31 gennaio. Più in avanti, invece (1 marzo 2021), viene spostato il limite di pagamento delle rate relative alle definizioni agevolate ancora in essere.
Ciò che viene introdotto dal Dl Ristori quater si integra con quanto già disposto in materia fiscale e di riscossione che resta ancora in vigore negli altri provvedimenti promulgati durante le fasi acute della pandemia, ovvero il Cura Italia (dl 18/2020) ed il Rilancio (dl 34/2020), che sono stati aggiornati ed integrati con le disposizioni contenute nel dl Agosto (129/2020).
Come riportato da "ItaliaOggi", quindi, tutti i debiti dovuti a cartelle di pagamento o avvisi di accertamento e addebito che risultano in scadenza nel periodo compreso tra l'8 marzo (21 febbraio, invece, per quanto riguarda coloro che vivono nelle prime "zone rosse" decretate nel nord Italia dal governo) ed il 31 dicembre dell'anno in corso dovranno essere saldati entro e non oltre il mese successivo al termine ultimo del rinvio, vale a dire il 31 gennaio del 2021. Dal primo giorno dello stesso mese potranno inoltre riprendere anche le notifiche dei vari atti di riscossione (a partire dalle cartelle di pagamento) e tutti gli obblighi derivanti dai pignoramenti su stipendi, salari o indennità di altro genere maturati prima dell'entrata in vigore del dl. Rilancio (19/05/2020).
Col Ristori quater viene invece spostato fino all'1 marzo del prossimo anno il limite per saldare il pagamento delle rate di tre distinte tipologie di definizioni agevolate, ovviamente in scadenza nel 2020. Si tratta nello specifico della definizione agevolata delle risorse Ue, della rottamazione-ter e del saldo e stralcio. Essendo una ulteriore proroga, tuttavia, è bene ricordare che non è contemplata la possibilità dei 5 giorni di tempo solitamente previsti in questi casi (art.3 comma 14-bis del dl 119 – 2018). Un solo giorno di ritardo sarà sufficiente a far decadere tutti i benefici derivati dalle definizioni agevolate.
Per tutti i contribuenti che avevano concordato dei piani di rateizzazione del debito decaduti prima della sospensione delle riscossioni causa Covid, il Ristori ha concesso tempo fino al 31/12/2021. Nell'arco cronologico individuato fino alla fine del prossimo anno, il debitore potrà concordare un nuovo piano di dilazione, senza doversi occupare di saldare le rate già scadute. Chi presenterà domanda entro i termini previsti dal decreto legge avrà inoltre la possibilità di veder eventualmente decadere i benefici concordati a seguito del mancato pagamento di 10 rate pure se non consecutive, anziché le tradizionali 5 già previste.
Per i piani di dilazione presentati entro il 31/12/2021 è previsto inoltre l'innalzamento della soglia per ottenere la rateizzazione senza l'obbligo di documentare l'impossibilità di saldare il debito in un'unica soluzione: dai 60mila si sale infatti fino ai 100mila euro.
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