MILANO – A due anni dal lancio del nuovo marchio Kinto, dedicato all’offerta di servizi per la mobilità, in Italia ci sono decine di migliaia di clienti Toyota che non possiedono un’auto. Molti di loro addirittura non guidano affatto e si muovono in treno, taxi oppure utilizzano il trasporto pubblico. Per il più grande costruttore di automobili del mondo, si tratta di una vera e propria rivoluzione.
Mauro Caruccio, presidente e amministratore delegato di Kinto Italia, individua nei vantaggi per l’individuo la chiave del successo Kinto: “Il nostro marchio si basa su un sistema di valori distintivo. Al centro dei servizi di mobilità offerti c’è l’individuo, che può beneficiare di maggiore flessibilità, tempo e risparmio economico per i propri spostamenti. Con vantaggi per l’ambiente anche quando sceglie di guidare, visto che utilizziamo soltanto auto elettrificate”.
Tre dei prodotti Kinto sono definiti “asset based”, hanno cioè la fornitura di un’auto come elemento chiave del servizio offerto al cliente. Kinto One propone modelli Toyota e Lexus con formule di noleggio a lungo termine (per periodi da 12 a 72 mesi), viene seguito in ogni fase del processo dalla rete dei concessionari ufficiali ed è già arrivato avere una flotta di cinquemila vetture. Kinto Flex – in arrivo entro l’anno sul nostro mercato – consiste in un’innovativa formula di abbonamento mensile (con durata da uno a dodici mesi) che può essere disdetta in ogni momento e permette di cambiare modello di auto, nell’ambito dello stesso contratto, in base alle proprie esigenze. Con Kinto Flex, quindi, diventa normale poter avere una citycar nei giorni lavorativi e un’auto più grande, oppure sportiva, nei weekend. Per poi magari passare a un Suv extralarge per il periodo di vacanza.
Il terzo servizio basato sulla messa a disposizione di un’auto è Kinto Share, dedicato al car sharing. A Venezia, prima città italiana ad avere una flotta Kinto per l’utilizzo condiviso, gli iscritti sono oltre seimila e le auto, tutte elettrificate, hanno percorso finora 1.130.000 chilometri, viaggiando per circa la metà del tempo in modalità elettrica. Kinto Share è arrivato re-centemente anche il Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Sardegna con formula “station based” e conta 145 auto e 45 punti di consegna. Le auto, con questa formula, vanno ritirate e riconsegnate presso un parcheggio dedicato, che può essere posizionato presso una concessionaria.
Ai prodotti basati sulla fornitura di un’auto, si affiancano le due piattaforme di mobilità Kinto Join e Kinto Go. La prima è dedicata agli spostamenti casa-lavoro e permette di ridurre il numero di automobili necessario al raggiungimento del posto di lavoro da parte dei dipendenti di un’azienda. Con Kinto Join ci si accorda in modo semplice e sicuro tra colleghi per tragitti a bordo della stessa vettura, con benefici per il traffico, l’ambiente e lo sviluppo di rapporti sociali nella comunità la-vorativa.
Kinto Go rappresenta la sfida più grande, visto che si tratta di un’app di mobilità integrata multimodale – scaricabile gratuitamente – con cui pianificare spostamenti e acquistare bi-glietti del trasporto locale, ferroviari, oppure prenotare e paga-re corse in taxi e parcheggi, compreso il pagamento della sosta sulle strisce blu. L’app, sviluppata in Italia, è stata già scaricata 170.000 volte e può contare si accordi con oltre 500 operatori di mobilità con servizi in più di cinquemila comuni, coprendo il 70% del territorio nazionale.
Commenti recenti