MILANO – Generali nel 2021 segna un utile netto di 2,84 miliardi (+63,3%), il migliore degli ultimi 14 anni, e un utile netto normalizzato (escluso l'impatto nel complesso positivo dell'acquisizione di Cattolica) di 2,79 miliardi. Il risultato operativo – spiega una nota diffusa all'indomani del cda sui conti- è il migliore di sempre a 5,9 miliardi (+12,4%), grazie al positivo sviluppo di tutti i segmenti di business. I premi lordi toccano i 75,8 miliardi (+6,4%), in aumento sia nel Vita (+6%) sia nel Danni (+7%). Ai soci verrà proposto un dividendo di 1,07 euro per azione in linea con le attese del mercato per un anno in cui si è chiuso con successo il piano Generali 2021.
Rispetto alle previsioni di un'economia globale in ulteriore ripresa nel 2022, il recente conflitto russo-ucraino ha determinato un contesto di maggiore incertezza e volatilità e un rischio di revisione al ribasso delle stime di crescita. "Ad oggi lo sviluppo del conflitto rimane imprevedibile e di conseguenza non è possibile effettuare una stima ragionevole dell'effetto della crisi sui mercati e sul business assicurativo", si legge nella nota.
La raccolta netta Vita – si legge ancora – cresce del 4,4% a 12,7 miliardi, interamente concentrata nelle linee unit-linked e puro rischio e malattia. Le riserve tecniche Vita aumentano a 424 miliardi (+10,3%). Viene definito eccellente il New business margin a 4,52% (+0,57 punti percentuali), mentre nel danni il Combined ratio a 90,8% (+1,7 punti percentuali) si conferma il migliore e il meno volatile tra i concorrenti.
Gli Asset Under Management complessivi del Gruppo sono pari a 710 miliardi (+8,4%). Il patrimonio netto del Generali si attesta a 29,3 miliardi (-2,4%). La variazione è principalmente dovuta al risultato del periodo di pertinenza del Gruppo, più che compensato dalla distribuzione del dividendo e dagli altri utili o perdite rilevati a patrimonio netto (variazione delle riserve per utili o perdite su attività finanziarie disponibili per la vendita).
Il Roe (Return on equity) si attesta al 12,1% (+4,4 punti percentuali).
Il gruppo assicurativo ha confermato la buona posizione di capitale con il Solvency Ratio a 227%. L'incremento rispetto alla posizione del 2020 (224%) è ascrivibile al contributo positivo della generazione normalizzata di capitale e al favorevole andamento dei mercati finanziari, che ha più che compensato gli impatti negativi derivanti dai cambi regolamentari, dalle operazioni di M&A e dall'accantonamento del dividendo del periodo.
I flussi di cassa netti per la Holding si attestano a 2,6 miliardi. Il calo rispetto all'anno precedente è dovuto interamente alle azioni di capital management del 2020, nonché a componenti fiscali one-off dell'anno precedente.
Commenti recenti