Davanti al tribunale di Napoli protestano i magistrati onorari. "Lo Stato ci ha trasformato in rider della giustizia", dicono le toghe.
"Vogliamo che l’opinione pubblica conosca la precarietà della nostra situazione – spiegano – Una parte di noi rappresenta l’accusa, come pubblici ministeri in più del 50 per cento dei processi penali pendenti, un’altra parte emette sentenze in nome del popolo italiano, nelle stesse cause che per competenza e valore vengono decise, in primo grado, dai magistrati ordinari. Alcuni di noi per circa 10 anni hanno lavorato presso le sezioni specializzate, quale la sezione Lavoro, decidendo centinaia di cause di lavoratori in nero, riconoscendo sacrosanti diritti a chi veniva sfruttato da datori di lavoro senza scrupoli".
Il flash mob è stato organizzato all'ingresso del palazzo di giustizia del Centro direzionale. "Abbiamo sempre svolto questo lavoro perché ci piace svolgerlo, non per i guadagni che da questa attività se ne possa ricavare. Ma lo Stato sta sfruttando questa nostra passione per il diritto e ci ha trasformato in un “rider della giustizia”.
I manifestanti ricordano di lavorare da 20 anni per il Ministero della Giustizia, senza però avere "diritto ad uno stipendio dignitoso in relazione al tipo di attività che svolgiamo, né a ferie, permessi, tredicesima mensilità, previdenza, né garanzie in caso di malattia. Alcuni di noi si sono ammalati gravemente, ma lo Stato nulla ci ha riconosciuto per il lungo periodo in cui non abbiamo potuto lavorare.Siamo lavoratori del Ministero della Giustizia e chiediamo che ci vengano riconosciuti i diritti che spettano a tutti i lavoratori subordinati", concludono.
Commenti recenti