MILANO – Gli italiani hanno affrontato la pandemia mettendo da parte più risparmi, con un po’ più di preoccupazioni per il proprio futuro economico ma pronti ad approfittare degli ottovolanti dei mercati finanziari. La fotografia delle scelte di investimenti delle famiglie tricolori è scattata dal tradizionale rapporto della Consob, l’autorità di vigilanza dei mercati. Che ha acceso un faro anche sugli effetti collaterali del virus che – come ampiamente prevedibile – ha eroso il potere d’acquisto in Europa convincendo molte persone a rinviare le spese e ad aumentare per prudenza i soldi tenuti sul conto in banca: il tasso di risparmio nel Belpaese, attestato al 10% a fine 2019, dovrebbe crescere alla fine di quest’anno al 16%.
Il conto del Covid sulle buste paga: retribuzioni in calo dell'1,8%. Milano resta la più ricca, ma il Trentino scalza la Lombardia
a cura di
Raffaele Ricciardi
Lo stato di salute dei portafogli della penisola, come emerge dal rapporto, è a due facce: da una parte la ricchezza delle famiglie è diminuita, mentre nel resto dell’eurozona è rimasta stabile. Dall’altra però gli italiani sono molto meno indebitati del resto del vecchio continente con un debito privato fermo poco sopra il 50% del pil contro il 65% della Ue. Una famiglia su due è stata comunque costretta in questo burrascoso 2020 a chiedere prestiti e il 60% delle persone interpellate ha ammesso di non essere in grado di affrontare spese improvvise e di aver timori per il proprio tenore di vita quando dovrà andare in pensione.
La burrasca sui listini non ha frenato la partecipazione degli italiani ai mercati finanziari, cresciuta dal 30 al 34%. Non solo: nei periodi più volatili del primo lockdown, gli investitori tricolori sono stati acquirenti netti di azioni con acquisti per 4,5 miliardi tra 24 febbraio e 3 aprile 2020 mentre nel 2019 le vendite medie erano state di 100 milioni alla settimana.
Original Article
Commenti recenti