Come soffia il vento sulla mia frontiera. Vento gelido di Nordest. Passa sulle trincee della Grande guerra, fischia nei rottami delle garitte jugoslave sull’ex cortina di ferro, si infila nelle fessure, toglie il sonno. Viene da lontano. Sa di steppe e di neve. Porta profughi a migliaia, ci frusta il viso. Ci avverte che ogni diaframma è saltato tra noi e gli spazi sterminati che hanno inghiottito le armate di Hitler e Napoleone.

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