Recita un vecchio (e abusato) adagio che non si giudica un libro dalla copertina. Ma è altrettanto vero che una cover ben riuscita invoglia il lettore e fornisce una solida idea su che cosa aspettarsi da quelle pagine. Ne è un esempio Soft Electronics di Gestalten (256 pp, 39,90 euro). Il vivace asciugacapelli arancione firmato Aeg è l’antipasto di un affascinante tour nella storia del design industriale degli elettrodomestici attraverso tre decadi memorabili che vanno dagli anni Sessanta agli Ottanta.
La casa editrice tedesca ha lavorato insieme al collezionista olandese Jaro Gielens che illumina questa epoca d’oro con la sua ricca e preziosa raccolta. Ci svela oggetti che ancora oggi spiccano nel mare magnum della tecnologia domestica per stile e innovazione specie se paragonati ai dispositivi dei nostri giorni in cui l'obsolescenza pianificata ha ridefinito il rapporto che abbiamo con i prodotti elettronici. Il volume infatti, sebbene guarda al passato mettendone in mostra i cambiamenti economici e di stili di vita, è molto attuale poiché ci vuole far riflettere su questo problema. Basta pensare ad alcuni dati che gli autori sottolineano: nel 2019 sono stati generati oltre 50 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici a livello globale di cui solo il 20 per cento circa è stato ufficialmente riciclato.
Ma perché Soft Electronics? «I dispositivi elettronici morbidi sono creati per le donne», spiega nell’introduzione Gielens che ha coniato appositamente questo termine, «piuttosto che prodotti pensati per gli uomini, come apparecchiature e strumenti audio/video, che descriverei come "elettronica rigida"». E infatti i nuovi “amici” della casa contribuiscono a modificare enormemente le abitudini della famiglia e delle donne in particolare.
Frigoriferi di ultima generazione, forni a vapore e altri piccoli alleati: ecco gli elettrodomestici che aiutano a non sprecare il cibo
di
Valentina Ferlazzo
Nel primo decennio analizzato si mostra come forma e funzione diventano di uguale importanza nelle abitazioni viste sempre più come status symbol. Prevale la plastica così come l’uso dei colori, impiegati strategicamente dai dipartimenti marketing per distinguere il loro marchio dai brandi concorrenti. In questi anni si assiste ad esempio all’introduzione del ferro da stiro, dell'aspirapolvere e dell’asciugacapelli che all’inizio “si distingueva per essere un dispositivo alquanto pericoloso e difficile da usare nelle sue prime iterazioni”, si legge. Quando si parla di piccoli elettrodomestici non si può non citare Dieter Rams, all’epoca capo designer di Bruan, che in questo periodo non solo ha definito l'estetica ma ha anticipato l'aspetto dell'elettronica casalinga per i successivi. Questi sono gli anni in cui spiccano linee futuristiche, ispirati da famosi film e sitcom animate di fantascienza come Star Trek e I pronipoti, con l'introduzione di lavastoviglie automatiche, piani cottura a più fuochi e frigoriferi con ghiaccio.
La linea temporale si sposta gli anni Settanta caratterizzati da una vita domestica ancora più facilitata grazie all’entrata nel mercato di diverse aziende come Krups, Seb, Kenwood, Rowenta, Melitta, Siemens e National. Le novità spaziano dal bagno, con gli spazzolini elettrici, alla cucina con protagoniste le macchine per il caffè e soprattutto i robot. Il primo a debuttare è il Magi-Mix dall'inventore Pierre Verdon (1971) seguito da altre versioni che rendono subito onnipresenti questo utile nuovo aiuto ai fornelli.
Dieci anni dopo si assiste a un interessante cambio di rotta. Mentre nella moda spopolano le tinte fluo: «la maggior parte dei marchi ha dovuto modificare i propri colori in bianco per indicare chiaramente che si trattava di un dispositivo più recente», sottolinea Gielens. «Negli anni Ottanta, l'immagine (o la memoria) degli anni Settanta era spesso collegata a tempi sporchi o impuri, e in ambienti come cucine e bagni c'era una richiesta di estetica pulita». Tra i prodotti più interessanti il Black & Decker's Popcorn Center (1982), la Chocolatière (1985) di Calor e l'Aromance's Aroma Disc Player (1983) che diffonde fragranza mentre suona i dischi.
Commenti recenti