FIRENZE – “Si, quella donna nella foto sono io”. Due ore e mezzo davanti ai procuratori aggiunti Luca Turco e Luca Tescaroli. Per rispondere a tutte le domande, e cercare di scacciare quell’accusa pesantissima di aver partecipato all’attentato di via Palestro a Milano. Ma una cosa, Rosa Belotti, non ha negato. Ed è un dettaglio non da poco in mano ai due magistrati, che con i carabinieri del Ros di Firenze stanno conducendo la delicatissima inchiesta sulla "bionda" che abbandonò la Fiat Uno imbottita di tritolo che fece cinque morti nella notte del 27 luglio 1993.

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