Felpa nera, capelli rasati, sguardo cupo. "Mi hanno tolto il sogno per cui vivo da 18 anni". Il pilota russo Nikita Mazepin riappare in video da un ufficio di Mosca pochi giorni dopo il licenziamento in tronco dalla Haas, la squadra americana per cui guidava dall'anno scorso e che era finanziata dall'Uralkali, azienda esportatrice di potassio di cui suo papà Dmitry, oligarca vicino a Putin, è il maggior azionista.
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