Non sono prigionieri nel senso tecnico della parola. I 90 tecnici chiusi nella centrale di Chernobyl, però, sono caduti in un buco nero da cui è impossibile uscire. “Per tornare a casa dovrebbero percorrere una strada che è stata distrutta dai bombardamenti. Potrebbero seguire un altro tragitto che li porta a Kiev verso sud, per poi risalire verso nord.
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