MILANO – Nuovi rincari alla pompa di benzina, mentre resta alta sui mercati internazionali la quotazione del petrolio per la guerra in Ucraina e le possibili nuove sanzioni alla Russia, che secondo gli Stati Uniti potrebbero arrivare al blocco dell'import di greggio da Mosca.
Intanto si aggiorna il conto dei rincari, in Italia, in seguito alla crescita delle quotazioni dei prodotti petroliferi in Mediterraneo dello scorso venerdì (specialmente il diesel): si è trattato della quinta seduta consecutiva in aumento e le compagnie, nel fine settimana, hanno rivisto al rialzo i prezzi raccomandati di benzina e diesel.
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dal nostro inviato
Tommaso Ciriaco
In base all'elaborazione di Quotidiano Energia dei dati alle 8 di ieri comunicati dai gestori all'Osservaprezzi carburanti del Mise, il prezzo medio nazionale praticato della benzina in modalità self sale a 2,004 euro al litro (venerdì 1,912), con i diversi marchi compresi tra 1,994 e 2,032 euro al litro (no logo 1,971). Il prezzo medio del diesel self schizza a 1,901 euro al litro (venerdì 1,788) con le compagnie posizionate tra 1,881 e 1,977 euro al litro (no logo 1,891). Quanto al servito, per la benzina il prezzo medio praticato cresce a 2,117 euro al litro (venerdì 2,039). Per quanto riguarda il servito, sempre in base ai dati di Qe, gli impianti colorati mostrano prezzi medi praticati tra 2,069 e 2,226 euro al litro (no logo 2,014). La media del diesel servito vola a 2,019 euro al litro (venerdì 1,921) con i punti vendita delle compagnie con prezzi medi praticati compresi tra 1,999 e 2,095 euro al litro (no logo 1,930).
In particolare, Eni è salita sabato di 5 centesimi su entrambi i carburanti, Ip, Q8 e Tamoil di 4 centesimi. I prezzi praticati sul territorio, a valle dei numerosi interventi degli ultimi giorni, risultano quindi ancora in netto aumento, con la verde che sfonda i 2 euro al litro anche in modalità self (con picchi a 2,2 euro al litro in modalità servito). Il diesel supera i 2 euro nel rifornimento con servizio. Incrementi significativi si registrano pure per i prezzi praticati di gpl e metano auto.
L'Unione nazionale dei consumatori lamenta gli effetti di "una speculazione bella e buona". Il presidente, Massimiliano Dona, aggiunge: "Vedremo domani cosa diranno i dati ufficiali del Mite, il ministero della Transizione Ecologica, ma quello che è certo è che, come temevamo, sono scattati rialzi del tutto ingiustificati". Rinnovata quindi al Governo di intervenire "per calmierare i prezzi, come chiediamo da mesi, riducendo le accise sui carburanti". Assoutenti fa i conti: "Per un pieno di verde occorre mettere in conto una maggiore spesa da +21,9 euro, mentre un pieno di gasolio è rincarato di 23,2 euro. Su base annua la maggiore spesa a famiglia solo per i rifornimenti raggiunge +525 euro in caso di auto a benzina, +558 euro in caso di auto diesel".
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