BRUXELLES – L'Italia ''farà la sua parte'' nella sfida dell'accoglienza dei profughi ucraini. Appena arrivato nel palazzo della Commissione europea, e prima di iniziare il faccia a faccia con la Presidente Ursula von der Leyen, Mario Draghi promette il massimo sforzo per fronteggiare un'emergenza migratoria che non ha pari nella storia degli ultimi decenni in Europa.
Il capo del governo ricorda l'impegno italiano anche in altre fasi e nei confronti di altri flussi migratori, un segnale che appare chiaro: servirà solidarietà e condivisione dei problemi: ''L'Italia sostiene pienamente l'Unione Europea anche nella gestione della crisi migratoria. Questo è il momento della solidarietà e dell'accoglienza, valori fondanti dell'Unione e principi che l'Italia mette in pratica da anni''. Nel frattempo, pieno sostegno alla direttiva europea sulla protezione temporanea degli sfollati. "Il 3 marzo abbiamo sostenuto la storica approvazione dell'attuazione della Direttiva europea sulla protezione temporanea degli sfollati. Continueremo a fare la nostra parte, anche grazie al lavoro che stanno facendo il Ministero dell'Interno, le prefetture, i Comuni, per cui li ringrazio''.
Ma non ci sono solo i rifugiati, a preoccupare. Allo stesso tempo, urge trovare soluzioni per liberarsi dalla ''dipendenza'' energetica da Mosca. E questo perché sul tavolo dell'Occidente, su spinta di Stati Uniti e Francia, c'è anche la messa al bando del petrolio e del gas russo. L'obiettivo è ragionare di ''meccanismi di diversificazione, riorganizzazione e compensazione, a tutela dei cittadini e delle imprese''. Sul tavolo c'è la richiesta italiana di sostegni alle capitali più esposte e a una sorta di Recovery sull'energia, anche con meccanismi di indebitamento comune dei paesi membri, come già avvenuto in occasione della pandemia. ''L'Italia è al lavoro per ridurre in tempi rapidi la sua dipendenza dal gas russo'', insomma. E guarda oltre confine, in una complessa corsa contro il tempo. ''Sabato ho sentito al telefono l'emiro del Qatar, Al Thani – ricorda Draghi – con cui ho discusso in particolare di come rafforzare la cooperazione energetica tra i nostri Paesi''.
Draghi parla prima del colloquio con von der Leyen. La ringrazia per il lavoro svolto nella crisi. Sottolinea la ''prova di straordinaria unità'' data dall'Unione, capace di imporre sanzioni ''senza precedenti'' a Mosca e fornire ''aiuti finanziari, umanitari, militari per difendersi dall'aggressione russa'' al presidente Zelensky. L'unità come valore, sostiene Il premier: ''Questa unità – anche con gli alleati della NATO e del G7 – è la nostra principale forza. È essenziale mantenerla nell'affrontare tutte le conseguenze che questa crisi avrà sull'Unione Europea, come l'accoglienza dei rifugiati dall'Ucraina e la tutela della sicurezza energetica per cittadini e imprese''.
È un passaggio chiave, perché Draghi si prepara a chiedere a Bruxelles e agli Stati membri sostegno, soprattutto sul fronte energetico, visto che Roma è tra le più esposte a causa della dipendenza del gas russo. Se ne ragionerà a Versailles già giovedì e venerdì, in occasione del Consiglio straordinario convocato da Macron. La via della soluzione diplomatica resta in campo, aggiunge Draghi. ''Il Governo è pienamente impegnato per cercare tutte le vie diplomatiche per porre fine al conflitto. Nella giornata di ieri, ho telefonato al Presidente Zelensky, a cui ho ribadito la solidarietà del Governo e del popolo italiano. L'Ucraina è parte della famiglia europea e l'Italia intende continuare a sostenerla''. Un altro snodo che si porrà nelle prossime settimane, perché Kiev ha chiesto l'adesione immediata all'Unione europea. Nel frattempo persegue il pressing diplomatico, anche con il congelamento dei beni degli oligarchi russi. ''La Banca d'Italia ha chiesto agli istituti di credito di comunicare le misure di congelamento applicate, e di fornire i dettagli sui soggetti coinvolti e sul valore e la natura dei beni''. E aggiunge: ''Dobbiamo agire tutti con la massima rapidità''.
Parlando prima di Draghi, dal canto suo la presidente von der Leyen batte sui tasti delle sanzioni e del piano europeo per l'energia. "Dobbiamo fare in modo che non ci siano scappatoie e che l'effetto delle sanzioni sia massimizzato. Le sanzioni in atto stanno davvero mordendo, vediamo le turbolenze sull'economia russa". Ma considerata "l'evoluzione della situazione in Ucraina" e l'attacco "sconsiderato del Cremlino a cittadini, donne, bambini, uomini, naturalmente stiamo lavorando anche su ulteriori sanzioni", dice nella dichiarazione congiunta.
Nell'ottica di svincolarsi dalla dipendenza dal gas russo, la presidente della Commissione aggiunge: "Discuteremo su come garantire che il nostro mercato dell'elettricità rimanga efficiente nonostante gli alti prezzi del gas che sono stati ingigantiti dalla guerra di Putin" e le misure immediate "sono di offrire riparo ai consumatori e alle aziende più vulnerabili", mentre a livello strutturale "dobbiamo guardare al nostro mercato dell'elettricità considerando che il nostro mix energetico si sta trasformando" andando verso "una crescente quota di rinnovabili".
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