Ancora brutte notizie per le aziende Pfizer e BioNTech, ultimente sotto la lente d'ingrandimento per aver partecipato alla produzione di uno dei vaccini anti-Covid. Dopo il brusco stop dell'Inghilterra al programma di vaccinazione a causa di non meglio precisate reazioni allergiche verificatesi in alcuni soggetti a cui era stato somministrato il siero, ecco arrivare anche un attacco informatico nei loro confronti.
Secondo quanto riferito da Agi, infatti, alcuni documenti relativi al processo di autorizzazione del vaccino elaborato dalle due società sarebbero stati presi di mira da alcuni hackers, riusciti ad impossessarsene. A denunciare l'accaduto l'Agenzia europea per i medicinali (Ema), che si stava per l'appunto occupando di tutto il processo connesso alle autorizzazioni per il vaccino contro il Coronavirus. L'Ema ha pertanto spiegato di essere stata vittima di un cyberattacco. Non sono stati invece "bucati" i sistemi di sicurezza di Pfizer e BioNTech, come spiegato dalle due aziende. Sul caso si hanno ancora pochissime informazioni, anche se Ema ha fatto sapere di aver immediatamente avviato un'indagine insieme alle varie autorità competenti. Proprio perché l'attività investigativa si trova attualmente in corso, l'Agenzia europea per i medicinali ha ragionevolmente deciso di non rivelare troppi dettagli sulla vicenda.
"È importante sottolineare che né il sistema BioNtech né quello di Pfizer sono stati violati in relazione a questo incidente e che non abbiamo conoscenza dei dati personali che sarebbero stati violati", hanno dichiarato le due società in un comunicato ufficiale. "Date le considerazioni critiche sulla salute pubblica e l'importanza della trasparenza, continuiamo a fornire prove chiare su tutti gli aspetti dello sviluppo del vaccino e del processo di regolamentazione". BioNtech ha inoltre affermato che "l'Ema ha assicurato che l'attacco informatico non avrà alcun impatto sulla tempistica della sua revisione".
Sempre più concreto, in questo periodo, il problema delle cosiddette cyber intrusioni. Anche l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) aveva parlato tempo addietro di un elevato rischio di furti di dati e contraffazioni. La stessa Interpol nei giorni scorsi aveva lanciato l'allarme, temendo proprio attacchi di questo genere. Secondo la Bbc, non è chiaro se ad aver subìto un attacco sia stata anche Moderna, altra azienda statunitense che opera nel campo delle biotecnologie. Ultimamente sono state molte le minacce di hacking nei confronti delle "case" produttrici di vaccini e degli organismi di sanità pubblica.
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