La cultura, non solo ligure, perde un grande protagonista, Carlo Repetti è morto oggi a Genova, nell'hospice della Gigi Ghirotti. Ex direttore del Teatro Stabile di Genova, direttore della sua scuola di recitazione ed ex assessore comunale alla Cultura e al Turismo, allo Sport del Comune di Genova, negli anni Novanta, con i sindaci Merlo, Burlando e Pericu. E' stato anche motore cruciale per la realizzazione, a Genova, dell'Acquario, ha fondato la Film Commission. Nato nel 1947 a Genova, Repetti lascia la moglie e tre figli. Era stato insignito dell'onorificenza di Cavaliere della Légion d’honneur, per meriti culturali. Aveva studiato al liceo classico D'Oria di Genova, il suo compagno nel banco dietro era Massimo D'Alema.
Lascia un vuoto grande, la scomparsa di Repetti. Perchè oltre ad essere stato per decenni una riservata, ma tenace e ferma, figura di riferimento nel panorama culturale di Genova, della Liguria e ha sostenuto a livello nazionale e internazionale il Teatro Stabile di Genova tra i principali protagonisti delle realtà teatrali europee, è stato anche un attento e appassionato uomo politico.
Repetti ha lavorato al Teatro Stabile di Genova dagli anni Settanta, scrivendo opere teatrali, dirigendo la scuola di recitazione, diventando poi vicedirettore e infine direttore, dal 2000 al 2015. Ha guidato lo Stabile in una stagione trionfale, di rinnovamento, attento però sempre a tenere ben salda l'altissima tradizione della storia del teatro di Genova. Negli anni Novanta riuscì a far rifiorire il Festival del Balletto di Nervi. Fu tra i primi a cogliere la necessità, per il teatro, di trasformarsi e contaminarsi, dialogare sempre di più con la città in trasformazione: si inventò il modello delle letture, che poi gemmò in altri teatri italiani. Cominciò negli anni Ottanta, con le letture della Divina Commendia, poi Montale e le Mises en espace, alla fine degli anni Novanta.
Carlo Repetti sedeva, fino a un anno fa, ancora nel consiglio di amministrazione del Teatro nazionale di Genova, si era dimesso proprio a inizio dicembre, in dissenso con le scelte dei nuovi vertici del teatro.
Commenti recenti