Vivevano in baracche di fortuna, in condizioni igieniche precarie, vicino alle serre in cui erano impiegati in nero, pagati meno dei salari minimi. A scoprire come vivevano e lavoravano i sei lavoratori stranieri sono stati i carabinieri della stazione di Vitinia, in collaborazione con i colleghi della stazione Forestale di Ostia, nel corso di un controllo all’interno della riserva statale del Litorale Romano. I militari hanno accertato l’esistenza di un vero e proprio “campo di lavoro” con alcune serre destinate alla coltivazione di vegetali presso le quali sono stati individuati i 6 lavoratori extracomunitari.
I 6, tutti irregolari sul territorio nazionale, vivevano – in precarie situazioni igieniche – all’interno di baracche costruite con materiali di risulta nei pressi delle serre ed erano impiegati, senza alcuna garanzia o tutela lavorativa ed a salari di molto inferiori a quelli previsti, dai titolari dell’impresa agricola che gestiva l’area. Sulla stessa, oltre alla costruzione abusiva dei predetti manufatti è stata inoltre accertata la presenza di una vera e propria discarica di rifiuti urbani e materiali di risulta.
I 2 imprenditori, entrambi romani di 55 e 45 anni, sono stati identificati e denunciati unitamente ad un loro collaboratore che aveva provveduto al reclutamento dei 6 operai che, privi di documenti di identificazione, sono stati successivamente accompagnati presso il locale Ufficio Immigrazione della Questura.
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