Dopo 1005 gare e 14 anni, per la prima volta Kevin Durant è partito dalla panchina. E per la prima volta nella storia della Nba, dopo aver giocato 19 minuti gli è stato detto di lasciare il campo a metà partita per motivi di sicurezza. Una persona con cui era stato in contatto nel pomeriggio era risultata positiva al Covid. La conferma del test era arrivata durante la sfida a Brooklyn tra i Nets e i Toronto Raptors. La macchina perfetta della Nba stavolta è andata in tilt.
Il via libera, poi lo stop e la rabbia di KD
Durant era risultato negativo a tre tamponi effettuati nelle ultime ventiquattr'ore, ma non è bastato per i rigidi protocolli. L'ex Golden State era stato costretto a partire dalla panchina perché il test sulla persona a lui vicina, di cui non è stata fornita l'identità, aveva dato risultati contrastanti. Poi era arrivato il via libera. KD è entrato ma non era lui, ha sbagliato malamente tre tiri aperti, mentre i Nets, tra i grandi favoriti nella vittoria di Conference, sono andati sotto anche di 17 punti. Poi è arrivata la rimonta ma nel terzo quarto c'è stato il nuovo colpo di scena: mentre Durant era in panchina, è arrivato un addetto che gli ha comunicato l'ordine di lasciare subito il campo. L'altra persona era risultata positiva nel test di conferma. Il giocatore ha scosso la testa, si è alzato ed è andato via, scagliando via per la rabbia una bottiglietta. Per lui 19 minuti in campo, 8 punti, 6 rimbalzi e 5 assist.
Harden: "Dovevano rinviare tutto"
Il momento surreale è continuato per quasi un'ora: mentre la partita è andata avanti con continui ribaltamenti, Durant, isolato in una stanza per motivi di precauzione, ha twittato: "Liberatemi". Venti minuti dopo ha scritto: "Voi dell'Nba, i tifosi non sono stupidi. Non potete prenderli in giro". Il riferimento era al comunicato con cui la Nba aveva spiegato il provvedimento, motivandolo con una "maggiore precauzione". I Nets, alla fine, hanno perso 123-117. Durant oggi non seguirà i compagni a Philadelphia. "È frustrante – ha commentato James Harden a fine gara – tieni uno fermo, poi lo fai giocare e poi lo rimetti di nuovo fuori. Queste sono partite importanti, così perdi il ritmo. Se c'era il dubbio, dovevano rinviare tutto".
All Star Game si gioca, giocatori scontenti
Questo caso alzerà ancora di più la tensione tra i giocatori e la Nba. LeBron James e Giannis Antetokounmpo avevano già criticato la lega per aver deciso di inserire l'All Star Game in questa stagione ridotta dalla pandemia. Chiedevano una pausa per ricaricarsi, non volevano altre partite. L'appuntamento è il 7 marzo, milioni di tifosi stanno votando online i loro preferiti, ma i giocatori sono scontenti, sotto pressione per l'emergenza sanitaria che li porta a essere testati tutti i giorni e tracciati. Il caso Durant avrà conseguenze. Ora sanno che anche risultare negativo non basta. E neanche essere in campo e giocare. Può arrivare qualcuno a dirti di lasciare i compagni e seguirlo negli spogliatoi.
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