L’Amiu e Ferrania Ecologia Srl ( il centro di raccolta rifiuti della Valbormida) finiscono nel mirino della magistratura genovese, con iscrizione nel registro degli indagati di Carlo Senesi, responsabile della discarica di Scarpino. Secondo le indagini dell’Arpal al sito di smaltimento di Genova sarebbero finiti rifiuti non trattati: contenenti percolato e residui di plastica, vetro e metalli. Tant’è che si contesta il reato di “smaltimento non autorizzato”.
Al momento è un’inchiesta che ruota a 360 gradi, soprattutto perchè la Procura intende accertare se a Scarpino – da quando è stata riaperta dopo la lunga chiusura – finiscano rifiuti illeciti, quantomeno non autorizzati. Il procuratore aggiunto Paolo D’Ovidio ha affidato il fascicolo al pm Fabrizio Givri, e secondo quanto trapela avrebbe questo scopo. Aldilà del caso specifico.
Per capire, occorre tornare indietro di almeno un paio d’anni, quando a fine agosto 2018 il sindaco Marco Bucci posta su Facebook la notizia della riapertura di Scarpino- 3, con la foto dei camion che tornano a scaricare rifiuti “ trattati” sulle alture di Sestri Ponente. Va ricordato che il sito era stato chiuso nell’autunno del 2014 dalle inchieste promosse dall’allora procuratore capo Michele Di Lecce, proveniente dalla Procura di Alessandria e “scandalizzato dal fatto che a Genova non si faccia ancora raccolta differenziata ed a Scarpino si conferisca la spazzatura tal quale; e che i liquami finiscano in mare ”. « Neppure in un piccolo comune come Molare succede ciò», aveva dichiarato Di Lecce.
Il ritorno all’operatività della discarica dal sindaco Bucci è stato visto come “ un passaggio fondamentale per i genovesi, per rendere la città autonoma nel ciclo dei rifiuti”. Il sito, però, aveva ricevuto l’Aia (Autorizzazione Integrata Ambientale) da parte della Città Metropolitana solo per la raccolta e lo smaltimento del rifiuto solido urbano trattato: privo di residui non organici ed asciugato del percolato.
E però a giugno del 2019 il dipartimento di Savona dell’Agenzia Regionale per l’Ambiente della Liguria compie un sopralluogo al centro di raccolta della Valbormida, alla Ferrania Ecologia Srl ( società in allora partecipata al 50% dal Gruppo Duferco di Antonio Gozzi) di cui è amministratore delegato Marco Castagna, fino al 2017 presidente di Amiu. Nel 2019, però, nel consiglio di amministrazione di Ferrania Ecologia siede anche Carlo Senesi, contemporaneamente responsabile della discarica di Scarpino gestita da Amiu.
Ed è durante questo periodo che i controlli di Arpal documentano il conferimento a Genova dei rifiuti “non conformi” provenienti dal biodigestore di Cairo Montenotte. Tanto che prima la Procura di Savona, poi quella di Genova aprono due inchieste parallele: la prima contro “ Ferraria Ecologia” per avere prodotto il rifiuto “ fuori norma”; la seconda contro Amiu che lo ha ricevuto e smaltito, nella persona di Senesi a cui è stata fatta l’elezione di domicilio per l’iscrizione nel registro degli indagati. Anche se Sabrina Franzone, suo avvocato difensore, assicura che “ tutto è nelle regole, che si tratta di disguidi nella trasmissione di documenti da Ferrania Srl ad Arpal; tanto che alla Procura di Savona è stata chiesta l’archiviazione”.
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