Un parto cesareo e un intervento di neurochirugia in un'unica seduta con la mobilitazione e la collaborazione fra cinque dipartimenti e due ospedali della Città della Salute di Torino. Ora mamma e neonata stanno bene. Alla donna era stato diagnosticato un adenoma dell'ipofisi, un tumore benigno che le stava facendo rapidamente perdere la vista: ora, dopo neppure 48 ore, potrà tornare all'ospedale ostetrico-ginecologico Sant’Anna e non solo abbracciare la piccola Beatrice, ma anche e soprattutto vederla.
La paziente era infatti ricoverata da qualche giorno nel reparto di ostetricia ospedaliera 3 dell'ospedale Sant’Anna per un repentino calo della vista e le indagini radiologiche avevano rilevato la presenza di un adenoma ipofisario sanguinante. Un piccolo tumore benigno posizionato al centro della scatola cranica che stava sanguinando comprimendo i nervi ottici. Nonostante le cure mediche il danno visivo era peggiorato nel giro di poche ore.
La decisione doveva essere rapida. Francesco Zenga, neurochirurgo Responsabile della Chirurgia del Basicranio e Ipofisaria del Dipartimento di Neuroscienze e Silvia Grottoli, specialista della Endocrinologia hanno giudicato che fosse necessario intervenire in urgenza e i due medici si sono confrontati con i ginecologi. Grottoli e Zenga, specialisti di patologie a carico dell’ipofisi, hanno valutato che la chirurgia fosse l’unica opzione per salvare la vista della paziente. La gravidanza in corso, alla trentacinquesima settimana, ha però reso necessario programmare anche il parto urgente.
In poche ore il blocco operatorio della Neurochirurgia della Molinette diretta da Diego Garbossa si è trasformato in una sala polivalente per permettere il parto cesareo, l’assistenza intensiva del nascituro e l’intervento neurochirurgico. La paziente è stata prima sottoposta a un taglio cesareo da Paolo Cortese e da Valeria Accortanzo con l’anestesista dottoressa Evelina Gollo, direttore della Anestesia e Rianimazione 4 del Sant’Anna.
La piccola Beatrice, nata con un peso di due chili e 185 grammi , è stata subita affidata al neonatologo Mauro Vivalda della Terapia Intensiva Neonatale, che ne ha valutato le ottime condizioni di salute, nonostante il parto prematuro e l’anestesia generale a cui era stata sottoposta la giovane mamma per affrontare gli interventi.
Appena concluso il parto, Eliana Tinetti, anestesista della Anestesia e Rianimazione 2 delle Molinette ha proseguito la sedazione e preparato la paziente per l’intervento neurochirurgico. Sempre nello stesso blocco operatorio e con una tecnica mini-invasiva endoscopica attraverso il naso, Francesco Zenga e Giancarlo Pecorari della Otorinolaringoiatria hanno rimosso completamente il tumore sanguinante che, comprimendo i nervi ottici, stava causando la cecità della paziente.
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