Sarà un Natale assai più sereno per Parmacotto: l'azienda è infatti uscita dal concordato con due anni di anticipo.
Un risultato – il pagamento in anticipo di tutti i debiti – che vale doppio se si considera che è stato raggiunto nell'anno della pandemia e della crisi economica.
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di MARIA CHIARA PERRI
"La mia soddisfazione è di aver salvato un marchio italiano importante e averlo mantenuto in Italia. Da oggi si liberano nuove prospettive" ha detto al Sole 24 Ore Giovanni Zaccanti, l'imprenditore che nel 2018 ha scommesso sull'azienda.
Una operazione di rilancio da manuale: due anni dopo il fatturato tocca i 100 milioni di euro. Una ristrutturazione compiuta senza neanche un licenziamento, nel 2015 c'erano 150 dipendenti e oggi 240 nei due stabilimenti a Marano e a San Vitale Baganza.
L'operazione di risanamento era stata avviata nel 2015 dal manager Andrea Schivazappa che oggi – dopo aver attraversato e superato difficoltà finanziarie e legali alla guida dell'azienda – rilancia con una piano industriale da 25 milioni che punta ad ampliare la capacità produttiva grazie anche all'apertura nella seconda metà del 2021 di un nuovo stabilimento negli Usa. D'altra parte il brand Parmacotto esporta il 70% della produzione.
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