Daniele Leali nega di aver mai offerto soldi in cambio del silenzio alla 18enne che ha denunciato di essere stata violentata da Alberto Genovese, in carcere dallo scorso novembre. Leali, amico di Genovese, aggiunge di averla querelata dopo quanto la ragazza ha detto durante la trasmissione televisiva "Non è l'arena".
"Ha detto che ho provato a comprare il suo silenzio offrendole soldi ma è una falsità e per questo l'ho querelata attraverso il mio legale Sabino Di Sibio. Nel corso dell'unico incontro che ho avuto con lei prima della mia partenza per Bali – ha spiegato – le ho semplicemente detto che Alberto Genovese e i suoi legali avrebbero voluto incontrare i suoi avvocati per trattare un accordo economico. Cosa che poi non c'è mai stata perché Alberto è stato arrestato".
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E prima dell'arresto, Genovese aveva in programma di creare un nuovo spazio dove fare feste, lo aveva chiamato "Sentimentolandia" dal nome della "Terrazza Sentimento", la casa in centro a Milano dove l'imprenditore organizzava i party finiti al centro dell'inchiesta della procura.
"So che aveva già comprato uno spazio nello stesso palazzo in piazza Santa Maria Beltrade 1 ma in un'altra scala – racconta Leali – L'idea nasceva dall'esigenza di evitare altre feste in casa propria ma aveva intenzione di chiedere la licenza e trasformarlo in un posto da affittare anche per eventi. Il nomignolo lo aveva trovato lui ma non c'era ancora qualcosa di concreto".
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Leali, che risulta indagato per spaccio nel filone dell'inchiesta relativa alla droga che c'era alle feste di Genovese, continua a sostenere la propria innocenza e dichiara di attendere con ansia il momento in cui potrà raccontare ai pm cosa sa di tutta la vicenda. "Per quanto possa sembrare strano non sono stato mai convocato in procura, al momento non ci sono mie dichiarazioni ufficiali in atti giudiziari".
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