TORINO – Qualcuno comincia a dirlo sottovoce, quasi vergognandosi perché pare una blasfemia: Cristiano Ronaldo non sembra più "quel" Cristiano Ronaldo. Da tre partite non segna (succede, anche se questa è la più lunga astinenza da quand'è alla Juventus) e da qualche settimana è meno brillante del solito: il che non gli impedisce di essere sempre largamente al di sopra dei comuni mortali, ma adesso non vola come il super eroe che tutti conoscono. Dal decollo di Marassi, dicembre 2019, ai palloni serviti ai compagni per i due gol di sabato, sempre lì nel rosso stadio genovese, è comunque una parabola. Ma siamo solo all'inizio di febbraio, nell'anno degli Europei (il Portogallo è detentore del trofeo), di un altro scudetto o da vincere (più difficile, ma sarebbe il decimo consecutivo per i bianconeri) e della Champions che a Torino manca dal 1996 e a Ronaldo da un po' meno tempo, cioè dal 2018, quando la vinse per l'ultima volta con il Real Madrid prima di raggiungere proprio la Juve.
Pirlo ha trovato la sua Juve al momento giusto
di
Maurizio Crosetti
I trentasei anni speciali di Ronaldo
Venerdì Cristiano compirà 36 anni, tanti per gli altri atleti, meno per lui e per il suo corpo bionico. Tre giorni prima, martedì, affronterà l'Inter al Meazza nella semifinale di andata di Coppa Italia. In campionato è andata male, sconfitta bianconera e zero gol per lui, così come contro il Milan, anche se quella sera la Juve aveva vinto. I motivi che incrociano Inter e Juve sono innumerevoli, e stavolta bisogna aggiungere questo Ronaldo atipico, reduce dalla polemica per la gita sulle nevi di Courmayeur a confini blindati. Il portoghese rischia una sanzione più che probabile, la pagherà lasciando il resto. La sua domenica è stata invece più tranquilla e casalinga: un selfie con tutta la famiglia nel lettone, abbracciato ai figli e a Georgina. "Casa dolce casa", ha postato CR7. Senza ombre, stavolta, ma senza la luce del gol che per Ronaldo è il sole.
Le sue partite, Champions compresa
Ora però arrivano le sue partite. Due volte l'Inter, la Roma, il Napoli e soprattutto la Champions che Cristiano ha vinto cinque volte e che ama più di ogni altra competizione. Il sorteggio lo riporta a casa, anche se lui non ha mai indossato la maglia del Porto: i "dragoni" sono sempre stati avversari, quasi un derby che Ronaldo vorrà usare per tornare ad essere uno dei grandi regnanti d'Europa, ora che Messi è un po' caduto in disgrazia. Il motore di Cristiano Ronaldo è progettato per rendere al massimo nelle notti di Coppa, cominciando da San Siro per arrivare alla famosa musichetta di Champions, cioè il sogno di quella grossa coppa d'argento che un anno fa venne gettata al vento contro il Lione, un'onta che la Juventus e Ronaldo vogliono cancellare. Il Porto sembra l'avversario che tutti avrebbero voluto, un po' come il Lione nella primavera 2020. Con 758 gol in carriera, Cristiano Ronaldo non può essere certo cambiato in tre settimane. L'ultima sua rete è del 10 gennaio e l'ha segnata al Sassuolo. A Marassi ci è andato vicino un paio di volte, e comunque il portoghese è sempre il capocannoniere della serie A (15 gol, 4 su rigore). Anche se adesso non sembra "quel" Cristiano Ronaldo, probabilmente lo è ancora.
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