Tre ore di buco nella notte "in cui la mia famiglia è stata distrutta". Tre ore in cui Daniele non ha saputo nulla di sua moglie, ricoverata per partorire in una delle cliniche più conosciute in città. "Cosa le hanno fatto?", si chiede. Daniele è un marito che in un giorno ha perso la moglie e il figlio appena nato e mai visto. "Sono rimasto solo al mondo con la mia bambina di due anni. Come devo spiegargli che la mamma non c'è più?". Sua moglie, Candida Giammona, è morta sabato a 39 anni, dopo avere partorito il secondo figlio. Alla stessa ora, alle 12,30, ha smesso di respirare il suo neonato rimasto vivo per 9 ore.
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di
Romina Marceca
Cosa è successo alla clinica Candela, dove la mamma è arrivata venerdì mattina per la stimolazione del parto? La clinica spiega che "c'è stato un evento imprevedibile, la rottura dell'utero che ha provocato una ipossia a mamma e bambino". Daniele, invece, punta il dito contro le medicine iniettate alla moglie per consentirle di partorire. "Da quando le hanno somministrato la prima dose Candida è stata malissimo. Mi raccontava al telefono di dolori lancinanti. Come mai i medici hanno proceduto con la seconda dose e hanno aspettato fino alla notte per intervenire? Perché hanno perso tutto quel tempo?", si chiede mentre piange.
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di
Romina Marceca
Il marito e la madre di Candida hanno presentato denuncia contro la clinica assistiti dall'avvocato Giuseppe Incardona. La procura ha aperto un'inchiesta, oggi l'autopsia. La donna dopo avere partorito, con un cesareo d'urgenza, è stata operata all'utero ma poi è stato necessario il trasferimento in un ospedale. Al Buccheri La Ferla i medici sono intervenuti una seconda volta. Un tentativo disperato di strappare la donna alla morte: l'utero è stato asportato ma le condizioni della paziente erano ormai disperate. Da solo, al Civico, il piccolo Leon ha combattuto contro arresti cardiaci continui. Fino a quando il suo piccolo cuore si è arreso.
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"Mia moglie era in clinica da sola per le restrizioni Covid. Era in ottima forma, non soffriva di alcuna patologia. Alle 24,30 di venerdì l'ultima telefonata – racconta Daniele, titolare di un'autorimessa, harleysta come la moglie – Mi ha informato che l'indomani avrebbero proceduto col cesareo. Stava malissimo. L'ho richiamata dopo cinque minuti, ero in ansia. Non mi ha risposto più". Tre ore dopo la chiamata dalla clinica. "Il portiere mi ha informato che la stavano operando d'urgenza per complicazioni. Dieci minuti dopo un'altra telefonata da una dottoressa che mi ha chiesto l'autorizzazione a trasferire il bambino d'urgenza al Civico. Ero frastornato". Alle 4 Daniele è in clinica. "Ho suonato, ho urlato. Per due ore non mi ha risposto nessuno. Alle 6 è arrivata un'ambulanza. Ho visto passare Candida in barella. Ma quella non era più mia moglie". Sabato davanti all'ospedale dove è morta la mamma, la figlia ha visto una donna bionda camminare. "Mamma", ha esclamato, tirando la giacca della signora.
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