L'Agenzia Europea per i medicinali ha autorizzato il vaccino sviluppato dalla società farmaceutica britannico-svedese AstraZeneca, in collaborazione con l’Università di Oxford (Regno Unito) per gli adulti che hanno superato i 18 anni.
Non ci sono limiti al suo uso per i più anziani, anche se l’Ema ha segnalato la mancanza di dati certi sull’efficacia oltre i 55 anni di età: “Tuttavia, ci si aspetta un livello di protezione, considerato che una risposta immunitaria è stata rilevata anche in questa fascia di età e anche sulla base delle esperienze con altri vaccini; considerato che ci sono dati affidabili sulla sicurezza in questa fascia di età, gli esperti scientifici dell’Ema hanno concluso che il vaccino possa essere utilizzato negli anziani”.
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dai nostri corrispondenti
Alberto d'Argenio
,
Antonello Guerrera
L'autorizzazione raccomanda la somministrazione di due dosi con un intervallo tra le quattro e le 12 settimane.
Domenica, in un'intervista al Sunday Times, il Ceo di AstraZeneca ha fatto chiarezza sull'efficacia del vaccino: i nuovi dati che verranno pubblicati, dice Pascal Soriot, mostreranno che il vaccino garantisce una protezione del 95% dei pazienti – al livello dei prodotti di Pfizer e Moderna – ed è "efficace al 100%" nella prevenzione delle forme più gravi delle patologie legate al coronavirus che richiederebbero altrimenti l'ospedalizzazione del paziente. "Riteniamo di aver trovato la formula vincente per arrivare all'efficacia che, dopo 2 dosi, è al livello di tutti gli altri. Non posso dire di più perché pubblicheremo i dati".
Inizialmente, un primo trial aveva evidenziato un'efficacia al 90% dell'abbinamento tra metà dose nella prima somministrazione e una dose 'piena' nella seconda.
Rispetto al vaccino Pfizer, che necessità di una particolare 'catena del freddo' per conservazione e trasporto, il vaccino AstraZeneca-Oxford può essere conservato, trasportato e manipolato in condizioni refrigerate normali (due-otto gradi centigradi) per almeno 6 mesi e somministrato all'interno di strutture sanitarie esistenti. Questi elementi influiranno anche sul prezzo di ogni singola dose.
"La raccomandazione dell'Agenzia Europea per i medicinali è importante per estendere l'accesso al vaccino Oxford/AstraZeneca in Europa e fornire ulteriore sostegno che, dopo il rigoroso controllo delle autorità di regolamentazione, il vaccino può essere utilizzato per proteggere le popolazioni dalla pandemia di coronavirus". Così il professor Andrew Pollard, direttore dell'Oxford Vaccine Group e capo investigatore sugli studi sui vaccini di Oxford, a proposito del vaccino anti-Covid sviluppato da università di Oxford, Irbm e AstraZeneca.
L'utilizzo di fabbriche britanniche da parte di AstraZeneca per rifornire l'Ue "non è un'opzione, è un obbligo contrattuale". Lo ha detto un funzionario europeo dopo la pubblicazione del contratto tra l'Ue e l'azienda anglo-svedese. Nei giorni scorsi l'ad di AstraZeneca, Pascal Soriot, aveva assicurato in un intervista a Repubblica di dover riservare agli inglesi la produzione degli stabilimenti nel Regno Unito. Argomento fortemente contestato da Bruxelles.
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dalla nostra corrispondente
Tonia Mastrobuoni
Nel contratto reso pubblico oggi, alla voce 'produzione e fornitura', la possibilità di produrre le dosi nel Regno Unito viene menzionata esplicitamente in un paragrafo successivo a un primo comma in cui si legge che AstraZeneca dovrebbe fabbricare le dosi all'interno dell'Ue. "Siamo un po' imbarazzati dal fatto che diverse fabbriche dovrebbero ovviamente fornirci i vaccini ordinati, eppure riceviamo solo le dosi da una di loro", ha detto la fonte, sottolineando che davanti a un contenzioso legale sarà il giudice a decidere.
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