MILANO – Microsoft chiude il secondo trimestre dell'esercizio fiscale con ricavi in crescita del 17% a 43,08 miliardi di dollari, sopra le attese degli analisti che scommettevano su 40,20 miliardi. Oltre le aspettative del mercato anche l'utile per azione pari a 2,03 dollari a fronte degli 1,64 attesi. I risultati positivi – diffusi subito la chiusura dei mercati negli Stati Uniti – stanno sostenendo i titoli Microsoft a Wall Street nelle contrattazioni after hours, e dopo le prime battute sono arrivati a guadagnare il 5%.
Il gigante dell'informatica è solo l'ultimo, della giornata, a diffondere i risultati. Le società Usa hanno regalato buone soddisfazioni agli investitori, anche in settori più tradizionali. Ad esempio nel quarto trimestre General Electric ha registrato ricavi pari a 21,9 miliardi di dollari, con una crescita del 16%. Nell'intero 2020 gli ordini complessivi sono stati pari a 72 miliardi (+20%) e i ricavi pari a 79,6 miliardi (+16%). "Con l'avanzare del 2020, abbiamo notevolmente migliorato la redditività di Ge – ha dichiarato il presidente Lawrence Culp jr – e la performance di cassa nonostante un contesto macroeconomico ancora difficile".
Il gruppo farmaceutico e di beni di consumo statunitense Johnson & Johnson invece ha registrato nel quarto trimestre del 2020 un utile netto di 1,7 miliardi di dollari, in calo del 56,7% rispetto all'anno precedente ma l'utile per azione rettificato ha perso solo l'1,1% a 1,86 dollari. Le vendite del quarto trimestre sono state pari a 22,5 miliardi di dollari, con una crescita registrata dell'8,3%. "Continuiamo a far progredire il nostro candidato vaccino Covid-19 e non vediamo l'ora di condividere presto i dettagli del nostro studio di fase 3", ha spiegato Alex Gorsky, ceo di Johnson & Johnson.
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