MILANO – Basta ritardi sul Recovery Fund. A richiamare all'ordine i partner europei è il governo tedesco, dopo le battute di arresto delle ultime settimane che rischiano di rinviare di molti mesi, se non di bloccare, l'erogazione dei fondi. "A luglio ci siano trovati d'accordo su un sostanzioso piano di Recovery", ha detto il ministro degli Affari europei tedesco e presidente di turno del Consiglio Ue, Michael Roth, prima della videoconferenza Affari generali. "Tutti gli Stati membri si sono impegnati sullo stato diritto come valore essenziale per l'Unione. Sarebbe irresponsabile ritardare ulteriormente questo sostegno essenziale per i nostri cittadini, abbiamo bisogno di sbloccare rapidamente il sostegno finanziario che è fondamentale per molti stati membri". Lo stesso Roth, alcune settimane fa, aveva espresso parole molto dure sul veto di Ungheria e Polonia al nuovo bilancio Ue, paralizzando di fatto anche i passi in avanti sul Recovery Fund. "Non è tempo di veti", aveva detto, che potrebbero comportare per i popoli dell'Ue un prezzo "molto alto".
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Intanto, sempre dal fronte tedesco, arriva quasi in sumultanea un altro avvertimento ancora più deciso verso Polonia e Ungheria. In sostanza, come già ipotizzato nelle scorse settimane, procedere senza di loro. "Per il Parlamento europeo non si rinegozia nella sostanza l'accordo che è stato raggiunto nei triloghi" con il Consiglio e la Commissione Ue sul pacchetto economico che comprende il Recovery fund ed il Quadro finanziario pluriennale, ha detto il presidente del gruppo del Ppe al Parlamento europeo Manfred Weber conversando con i giornalisti. "I 25 sono uniti, mentre Polonia e Ungheria sono isolate e dobbiamo a questo punto sostenere un piano B a 25, l'idea di Ursula von der Leyen, che è una opzione sul tavolo anche se nessuno la vuole, ed è un chiaro segnale per i nostri partner", ha aggiunto.
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