Schindler's List – che andrà in onda questa sera su rete 4 alle 21.27 – è uno dei film più famosi tra quelli firmati dal regista Steven Spielberg e una delle pellicole più emozionanti tra quelle che affrontanto il tema della Shoah e dell'Olocausto.
Arrivato al cinema nell'ormai lontano 1993, Schindler's List è tratto dal romanzo La lista di Schindler, scritto da Thomas Kennelly. Lo scrittore riuscì a raccontare la vera storia di Oskar Schindler grazie alla testimonianza di un sopravvissuto ebreo che riuscì a sfuggire alla deportazione proprio grazie all'aiuto dell'uomo.
Schindler's List, la trama
Dopo l'invasione della Polonia da parte della Germania nazista, quando agli ebrei viene vietato di avere attività commerciali, Oskar Schindler (Liam Neeson) pensa di approfittare della situazione e avviare un'attività che fabbrichi pentole per l'esercito tedesco. Grazie alla sua capacità di corruzione e all'aiuto di un contabile ebreo (Ben Kingsley), l'imprenditore riesce a dare il via alla Deutsche Emaillewarenfabrik, dove assume più di mille ebrei, molti dei quali suggeriti dal suo amico contabile per evitar loro di finire nei campi di concentramento.
All'inizio le cose sembrano andare per il verso giusto: Oskar guadagna molto e ha il favore di alcune SS. Per i suoi impiegati, inoltre, la vita sembra andare molto meglio rispetto a quella degli ebrei nel ghetto. Tuttavia questo status quo viene meno quando in città arriva l'ufficiale delle SS Amon Goeth (Ralph Fiennes) con l'incarico di diminuire drasticamente il numero degli ebrei nel ghetto di Cracovia, spostandoli nel campo di concentramento di Krakow-Plaszow. Ben presto per Oskar inizierà una vera e propria lotta contro la crudeltà del partito nazista e per cercare di salvare gli ebrei dalla deportazione ad Auschwitz redigerà una lista delle persone da salvare.
La vera storia di Oskar Schindler
Oskar Schindler è stato davvero un uomo che ha cercato di cambiare la sorte del popolo ebreo polacco, arruolandoli nella sua fabbrica ed evitando ad alcuni di loro l'annientamento nei campi di concentramento. Naturalmente, il film di Steven Spielberg si prende qualche licenza poetica per aumentare ancora di più l'impatto emotivo della pellicola che racconta una delle pagine più nere della storia europea.
Secondo David M. Crowe e il suo libro sulla vera storia di Oscar Schindler riportato da Forbes, l'imprenditore non scrisse effettivamente una lista coi nomi degli ebrei da salvare, né scoppiò a piangere al pensiero di tutte le vite che non aveva potuto proteggere. Come racconta NoSpoiler, Oskar Schindler fu un uomo comune, che conviveva coi suoi difetti. Si sposò a vent'anni con Emilie Pelzl, ma non passò molto tempo prima di cominciare una lunga serie di relazioni extraconiugali, da cui ebbe anche dei figli.
Il momento cardine della sua storia avviene nel 1936, quando viene reclutato dall'intelligence del partito nazista per spiare le industrie della Cecoslovacchia. Un lavoro, questo, che più tardi si dimostrerà fondamentale. La partecipazione allo spionaggio, così come al partito nazista, darà a Oskar Schindler tutta una serie di contatti attraverso i quali l'imprenditore cercherà di affrontare gli anni della guerra.
Come racconta sempre Forbes, dopo che la Germania invase la Polonia, Schindler cercò in ogni modo di mettere su una fabbrica di tegami. Il suo obiettivo, naturalmente, era quello di fare soldi. Ma, con il passare del tempo, l'uomo finì con l'affezionarsi davvero ai suoi lavoratori ebrei, soprattutto con quelli con cui aveva rapporti quasi ogni giorno. Inoltre aiutare gli ebrei divenne, per l'uomo, un'occasione per combattere contro le nuove politiche del partito nazista, andando contro le leggi brutali e disumane emanate per volere di Adolf Hitler.
Schindler's List: è esistita davvero una lista?
Nel romanzo di David Crowe ci si interroga sull'effettiva esistenza della famosa lista di Schindler, che da il titolo al film di Spielberg. Secondo quando si legge nel libro, infatti, sembra che Oscar Schindler non abbia creato effettivamente una lista di nomi da salvare. Nel 1944, quando la Germania era ormai minacciata da ogni fronte, il numero di stragi degli ebrei aumentò in modo smisurato. Le SS e i soldati del partito nazista cercarono inutilmente di cancellare le prove degli stermini.
Allo stesso tempo, però, era necessario continuare a far affidamento sulle fabbriche affinché potessero rifornire l'esercito tedesco di ciò di cui aveva bisogno per affrontare la guerra. Il protagonista di Schindler's List riuscì dunque a convincere le autorità tedesche che la sua fabbrica era di vitale importanza per lo sforzo bellico e, di fatto, aveva bisogno di conservare gli operai che ormai sapevano come lavorare. Tuttavia, non creò nessuna lista coi nomi degli ebrei da mantenere nella fabbrica. Questo compito venne compiuto da Marcel Goldberg, un impiegato ebreo assegnato al comandante delle SS Arnold Buscher. Secondo Crowe: "Nella realtà Oskar Schindler non ebbe nulla a che fare con la creazione della sua famosa lista di trasporto".
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