"La crisi si risolve in Parlamento" perchè altrimenti "il pericolo è il voto". Lo ripete a Skytg24, dopo gli allarmi lanciati ieri dal vicesegretario del Pd Andrea Orlando e dal dirgente dem Goffredo Bettini, il ministro agli Affari regionali Francesco Boccia. "O noi troviamo le ragioni di questa alleanza sociale che abbiamo costruito un anno fa, oppure mi pare evidente che non c'è una strada alternativa al giudizio degli italiani. Non è una minaccia, ma una considerazione", aggiunge. O la crisi si risolve, quindi, o l'alternativa sono le urne. Un'ipotesi che non piace però a una larga parte del Pd, dai sindaci del Nord all'ex ministra Marianna adia, da Oddati a Andrea Alfieri, che vorrebbero ricucire i rapporti con il leader di Italia viva, così da incassare il sì dei renziani in Aula al Senato mercoledì in occasione del voto di fiducia sulla relazione del ministro Alfonso Bonafede sulla giustizia.
Il caso
Crisi di governo, nel Pd cresce la fronda pro-Renzi: "Ricuciamo, senza ultimatum"
di
Giovanna Vitale
"Noi ci siamo sempre stati, Renzi lo sa. Possiamo confrontarci in qualsiasi momento, il problema è non farlo con un ricatto, questo non è accettabile", chiarisce Boccia. "Si piuò sempre trovare una soluzione – ammette – ma da Iv non vedo passi indietro", mentre per il ministro dem sarebbe necessario che Renzi "rivedesse la valutazione politica" che ha portato alle dimissioni delle ministre Bellanova e Bonetti.
Crisi di governo, pressing alleato per il ter. Ma Conte è tentato dalla sfida sulla giustizia
di
Emanuele Lauria
,
Giovanna Vitale
Intanto, mentre il Pd per scongiurare le urne invoca a Bonafede un'apertura in occasione della sua relazione sulla giustizia, puntando con la sua riforma ai tempi certi per il processo e a superare il nodo della prescrizione ("Serve un segnale politico", ha detto ieri Orlando), il premier Giuseppe Conte va dritto per la sua strada e prosegue con la caccia ai responsabili, che però si fa in salita. Proprio oggi sulle pagine di Repubblica Bruno Tabacci, regista dell'operazione costruttori, invoca le elezioni e anche Pierferdinando Casini questa mattina ha fatto sapere che mercoledì "non voterà la fiducia", così come la fiducia. Il premier punta allora a prendere tempo, sperando che martedì la conferenza dei capigruppo al Senato decida di spostare la relazione di Bonafede a giovedì.
L'intervista
Crisi di governo, Tabacci: "Mancano i voti. Ora il premier si dimetta: nuovo esecutivo o urne"
di
Emanuele Lauria
Boccia: "Renzi? Pronti a confrontarci, ma no ai ricatti"
"Siamo pronti a confrontarci con Renzi, ma no ai ricatti". E' una mezza apertura quella fatta dal ministro agli Affari regionali, Francesco Boccia, nei confronti del leader di Iv. Ma per riannodare i fili dei dialoghi tra il Pd e Italia viva è necessario, dice il dem, "che Renzi riveda le sue posizioni". L'alternativa, se la crisi non si risolverà, è "il voto" perchè, avverte il ministro, "non ci potrà mai essere un governo con la destra sovranista". Anche se, precisa, "con Forza Italia sarebbediverso, ma la domanda va fatta a loro, sono loro che sono alleati con i sovranisti".
Commenti recenti