Papa Francesco quest'anno non sarà in piazza di Spagna. Sarà un otto dicembre diverso, per via della pandemia. Le polemiche non sono mancate e non mancheranno. Però Bergoglio ha scelto così. Un retroscena da raccontare non c'è, ci hanno detto dalle mura leonine. Bisogna evitare la diffusione del virus maledetto. Le persone, alla vista del pontefice, si sarebbero comunque assembrate, hanno aggiunto. L'immacolata concezione però rimane quella che è. Per quanto, durante la storia del cattolicesimo, se ne sia discusso parecchio. Trattasi di dogma. Come sempre, quando si tirano in mezzo i dogmi, i percorsi possono non essere pacifici. In questo caso, la bolla l'ha firmata Pio IX, il Papa marchigiano che ha chiuso la stagione dello Stato pontificio.
Siamo nati tutti con il peccato originale. Tutti tranna una sola figlia di Dio, che poi diventerà la madre di Cristo. Pio IX renderà magisteriale una considerazione teologica che viene da molto lontano, più nello specifico da Sant'Agostino, che per primo si pone una domanda e risponde al quesito. No, la Madonna non può essere come tutti noi. Altrimenti non sarebbe gratia plena. Dio deve aver previsto per lei una condizione particolare. Un unicum in grado di consentire il compimento della sua storia. Nelle istituzioni cristiane, la dialettica interna è una costante. Non è lecito stupirsi del livello che il dibattito ha raggiunto ai giorni nostri, perché le correnti teologico-dottrinali sono sempre esistite. Vale pure per questo dogma dell'immacolata concezione, su cui la Chiesa ha ragionato per qualche secolo. Il Santo d'Ippona, lo stesso che guiderà Joseph Ratzinger ed il suo pensiero, dà inizio ad un sentiero ragionativo che poggerà poi su apparizioni, prove, medaglie, favorevolezze e contrarietà.
Tutto questo finché (ma in realtà anche dopo) Pio IX non mette un punto: la bolla è del 1854. Da Agostino d'Ippona è passato un millennio e mezzo. Pochi anni dopo Inefellabis Deus, la Madonna per la Chiesa appare a Lourdes. E la conferma dell'immacolata concezione acquisisce ulteriore spazio. Giovanni Maria Battista Pietro Pellegrino Isidoro Mastai Ferretti (i papi una volta avevano nomi di nascita abbastanza altisonanti) ci ha visto giusto: la Vergine Maria è davvero piena di grazia. La cristianità reagisce in modo diverso: protestanti ed ortodossi non ci credono. I dogmi sono così: o si accettano o no. In realtà, Pio IX ha registrato de iure una situazione de facto, dato che la festività dell'immacolata concezione era abbastanza diffusa già prima del sigillo papale.
Al centro di piazza di Spagna c'è un obelisco che ha che fare con Napoli. Anzi, un obelisco vero è proprio a Napoli e l'ha voluto un gesuita come Francesco, mentre quella di Roma si chiama colonna. Ci sono un sacco di "Franceschi" in questa vicenda. La liquidità per il monumento romano l'ha assicurata all'epoca Ferdinando II, che è figlio di Francesco I e padre di Francesco II detto Franceschiello, che sarà consacrato all'immacolata. L'obelisco napoletano, invece, lo pretende padre Francesco Pepe della Compagnia di Gesù. Francesco, infine, è il primo pontefice costretto a riunciare alla tradizione per via di una pandemia scoppiata in piena globalizzazione, con la presenza fisica della Chiesa che fa un ulteriore passo indietro nell'epoca della secolarizzazione. Re Ferdinando, comunque, regnerebbe sulle due Sicilie, ma è tradizione che quel regno conceda più di qualcosa al Vaticano.
Nel 2020 ci sarà il vescovo di Roma e non ci saranno neppure i pompieri, che sono i veri artefici del gesto del dono dei fiori alla Madonna nella ricorrenza del dogma. Sì, ma perché proprio l'8 dicembre? Perché quello è il giorno in cui venne pubblicata la bolla papale di Pio IX. Niente sovrapposizione con qualche festa pagana, quindi.
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